La ricerca di migliori prospettive lavorative, la possibilità di dare un futuro migliore ai propri figli e la speranza di accrescere il livello qualitativo della propria vita sono le ragioni che spingono una persona a spostarsi in un altro Paese. Chi ha in mente un percorso di questo tipo farebbe bene a leggersi lo studio commissionato dalla banca inglese HSBC e condotto dal centro di ricerca indipendente CompanyYouGov, che, dal 29 aprile all’11 giugno 2013, ha sottoposto ad un sondaggio online più di 7.000 persone che hanno cambiato Paese di residenza.
L’Expat Explorer Survey, giunto alla sesta edizione, grazie all’interattività del sito, permette agli interessati una visione di classifiche personalizzate in base a criteri scelti tra i tanti, con un semplice clic. I vari sotto-indici sono racchiusi in tre categorie: l’economia, valutando ad esempio il reddito disponibile nei vari Paesi, l’esperienza di vita, che spazia dallo sport alla cultura, dalla sanità alla facilità nell’apprendere la nuova lingua, e infine la possibilità di crescere in maniera adeguata i propri figli. Le occupazioni più frequenti tra chi sceglie di trasferirsi sono nel campo dell’educazione, dei settori finanziari, delle costruzioni e del settore sanitario. La percentuale maggiore è poi rilevata tra la fascia d’età tra i 35 e i 45 anni, con il 42%, seguiti dalla fascia 18-34, con il 37% e da chi ha 55 o più anni con il 21%.