I Poteri più Curiosi della Regina d’Inghilterra

Che fosse una delle figure politiche più curiose d’Europa in molti lo avevano capito già da tempo. Quello che in pochi sanno, però, è che, nonostante un ruolo declassato a “cerimoniale”, la Regina d’Inghilterra continua a mantenere una lunga serie di quelli che vengono definiti “prerogative powers”, ovvero i diritti che spettano al Monarca in quanto tale.

Inutile negare che la Regina Elisabetta II abbia fatto di tutto, durante la sua reggenza, per mostrarsi in mezzo alla gente comune: da chi ha avuto il piacere e l’onore di condividere con lei un breve viaggio sulla metropolitana londinese, a chi si è trovato più di una volta una simpatica vecchietta al volante nell’auto davanti alla propria.

elisabetta 2

Una serie di episodi che ha portato apparentemente a zero il gap di potere tra la Regina e i suoi sudditi, ma che non deve far dimenticare come il suo ruolo le permetta di avvalersi di molte agevolazioni, dalle più imprevedibili alle più curiose. Eccone un breve elenco:

  • Possiede tutti i cigni presenti nel fiume Tamigi: Tutti i cigni non marchiati presenti nelle acque libere del fiume londinese sono di proprietà della Regina. Un potere che si manifesta ai sudditi durante l’annuale cerimonia dello Swan Upping, in cui i cigni del Tamigi vengono catturati e radunati per fare un censimento della specie.
  • Ha il dominio su tutti i delfini presenti nelle acque britanniche: Il sovrano d’Inghilterra ha anche il dominio su una grande varietà di animali acquatici presenti nelle acque britanniche. La Regina, tecnicamente, possiede tutti gli storioni, balene e delfini presenti nelle acque del Regno Unito, secondo quanto affermato da una norma del 1324, firmata da Re Edoardo II.
  • La Regina può guidare senza patente: Le patenti di guida, in Gran Bretagna, sono emesse in nome della Regina. Per questo motivo lei è l’unica persona a non aver bisogno di una licenza legale di guida o di un numero di targa sulle proprie automobili. Elisabetta II, dopo aver imparato a guidare durante la seconda guerra mondiale, quando guidava un camion del pronto soccorso per il Servizio Ausiliario Territoriale Femminile, si è mostrata più di una volta al volante. Nel 1998 sorprese il Re saudita Abdullah, quando lo portò in macchina a fare un giro nella sua residenza di campagna di Balmoral.
  • La Regina non ha bisogno di un passaporto: A differenza degli altri membri della Casa Reale, la Regina non necessita di un passaporto, in quanto questo viene emesso in suo nome.
  • Ha due compleanni: Quando sei il capo dello Stato Britannico un compleanno non è sufficiente. Il compleanno della Regina viene celebrato il Sabato di Giugno, anche se il suo vero giorno di nascita sarebbe il 21 Aprile.
  • Ha il suo bancomat privato: Nel seminterrato di Buckingham Palace è installato un bancomat privato, ad uso della famiglia reale. E’ fornito da Coutts, una delle banche più prestigiose della Gran Bretagna.
  • Ha il suo poeta personale: Secondo il sito della monarchia britannica, a ricoprire un ruolo di tutto rispett nella società sarebbe il poeta regale. Una figura pagata inizialmente con 200 sterline l’anno e una botte di vino, mentre oggi viene retribuita con un barile di Sherry. A ricoprire questa posizione sarà Carol Ann Duffy fino al 2019.
  • Non paga le tasse: Nonostante questo, Elisabetta II dal 1992 devolve una parte del proprio reddito alle casse dello Stato.
  • Dona soldi agli anziani: Attraverso il Maundy Money, un particolare tipo di moneta d’argento che la Regina ogni anno regala a tanti pensionati quanti sono i suoi anni.

Una serie di poteri estremamente curiosi, che si affiancano ai doveri istituzionali, come: firmare leggi, creare Lord, formare i governi (con il diritto di licenziare in qualsiasi momento quello australiano), nominare i  cavalieri, essere esente dalla libertà di richiesta di informazioni, essere a capo della Chiesa d’Inghilterra ed essere immune da procedimenti penali.

Una lunga serie di privilegi per la Regina, che negli anni ha scelto la strada della semplicità per farsi amare dai propri sudditi, evitando critiche e antipatie anche in un clima di austerità.