Si sono celebrati lo scorso 17 giugno a Berlino gli European Inventor Award. Promossa dall’Ufficio dei Brevetti Europeo, la nona edizione ha premiato gli inventori da tutto il mondo che si sono distinti per le loro capacità tecniche, scientifiche e intellettuali, contribuendo in prima persona al progresso tecnologico e alla crescita economica per migliorare infine la vita quotidiana delle persone.
La competizione è aperta a tutti, è possibile candidarsi ma anche esserlo a propria insaputa, chiunque infatti può candidare la propria invenzione preferita semplicemente compilando un modulo elettronico. Unico requisito è che l’invenzione sia stata registrata sotto forma di un European Patent, il brevetto europeo creato dalla Convenzione Europea dei Brevetti il 5 ottobre 1973 col fine di armonizzare le normative tra i paesi del continente.
Un brevetto deve avere come oggetto un’invenzione che abbia finalità di applicazione industriale. Secondo la definizione del Ministero dello Sviluppo Economico, “tutela e valorizza un’innovazione tecnica, ovvero un prodotto o un processo che fornisce una nuova soluzione a una determinato problema tecnico”, è un titolo che conferisce all’inventore “un monopolio temporaneo di sfruttamento sull’oggetto del brevetto stesso, consistente nel diritto esclusivo di realizzarlo, di disporne e di farne un uso commerciale”. In pratica il brevetto attribuisce al titolare il diritto di escluderne dall’utilizzo altri soggetti.
I vantaggi per un’impresa di brevettare la propria invenzione? Innanzitutto i diritti di proprietà industriale compongono il principale valore di molte aziende e rappresentano sia strumenti economici per attrarre investimenti futuri, sia moneta di scambio per accedere ad altre tecnologie brevettate. Non ultimo si trasformano in una fonte di profitto tramite la cessione d’uso a terzi in cambio di un compenso, o royalty.
Ma torniamo a Berlino dagli inventori premiati dalla giuria indipendente composta da otto esperti dell’industria e della ricerca. Tra questi, oltre a Erno Rubik, l’ungherese che inventò l’omonimo quanto celeberrimo cubo, troviamo anche un italiano, Mario Moretti Polegato ovvero l’inventore delle sistema traspirante delle scarpe Geox, presidente del gruppo italiano. Ecco i vincitori.