Fino a pochi anni fa era facile pensare come l’identità e le modalità di rappresentazione del se,venissero messe in atto dalle persone.
Oggi è completamente differente.Infatti l’identità del soggetto si compone principalmente di due elementi: l’identità personale( cioè l’immagine che il soggetto ha di sè) e l’identità sociale( cioè l’immagine che il soggetto da di sè agli altri),proprio per questo l’identità non è immutabile ma risulta essere il prodotto di più fattori in continua evoluzione.
Ci troviamo quindi di fronte ad identità virtuali,che sfruttano tecniche di comunicazione mediata dal computer andando a svalutare l’importanza delle interazioni sociali e dei rapporti interpersonali ,che hanno subito un mutamento in seguito alla diffusione dei social network.
Proprio quest’ultimi sono il punto centrale del cambiamento che le persone stanno avendo,poiché vi è una rappresentazione del sè frammentata, poco credibile.
Si assiste infatti molto spesso ad un processo che è definibile come la moltiplicazione del sè.
In tal senso sembra ovvio che nel cyberspazio l’autenticità delle relazioni umane sia sempre posta in dubbio, a causa della molteplicità delle maschere e dalla distanza che è maggiore dalla vita reale.
Tuttavia,nello stesso tempo, dobbiamo considerare che internet, la rete ed i social network rappresentano la possibilità di trasformare le insidie della frammentazione dell’identità in nuove e potenziali risorse per l’individuo.
Il problema resta. Chat, e-mail,giochi di ruolo e false rappresentazioni del sè devono rimanere risorse gestibili dalla persona senza perdersi nelle maschere e nei frammenti di identità fittizie.
Emanuele Patrizi