L’avevamo intuito già lo scorso maggio, quando l’Istat pubblicava le specifiche di revisione dei parametri di contabilità nazionale all’interno dell’Unione Europea, che la camminata di quella “bambina” europea sarebbe stata incerta – anche se difficilmente ci si sarebbe aspettato una tale caduta – in basso. Lo scivolone sui tacchi materni è avvenuto sulla prestigiosa passerella della Harvard University, in occasione della consegna dei IgNobel 2014, i riconoscimenti assegnati, solo pochi giorni prima della consegna dei veri Nobel, alle ricerche dal contenuto più improbabile in dieci diversi ambiti della scienza – dalla fisica alle neuroscienze. Ed il fragore delle risate dopo il capitombolo si è sentito sin qua da Boston.
Quest’anno la rivista scientifico-umoristica Annales of Improbable Research ha infatti deciso di assegnare l’ambito – ma forse nemmeno troppo – premio della sezione “economia” all’Istituto Nazionale di Statistica (Istat), “per essersi – si legge tra le motivazioni che hanno condotto la giuria a tale scelta – orgogliosamente assunta il compito di adempiere al mandato dell’Unione Europea di aumentare la dimensione ufficiale dell’economia nazionale includendo i ricavi da prostituzione, vendita di droghe illegali, contrabbando, e tutte le altre operazioni finanziarie illecite”. Difatti, secondo la normativa Esa 2010 (European system of national and regional accounts) dal prossimo 3 ottobre il nuovo apparato metodologico vedrà contabilizzate nel PIL le stime delle principali attività illegali, quali prostituzione, traffico di sostanze stupefacenti, e contrabbando di sigarette e alcool.
Figura 1. Kiyoshi Mabuchi intento a spiegare i “dettagli” della propria ricerca
Tra gli altri “ignobili” premiati – il termine IgNobel gioca appunto sulla consonanza con l’inglese “ignoble” – si contano, in fisica, un gruppo di ricercatori giapponesi dell’Università di Kitasato (vedi figura 1) “per aver misurato l’attrito tra una buccia di banana ed una scarpa, e tra quest’ultima ed il pavimento, quando un individuo vi inciampa sopra” [1]; nelle neuroscienze, un team sino-canadese che avrebbe analizzato cosa accade nel cervello di chi vede l’immagine del volto di Gesù in un toast [2]; in biologia, ad un’equipe dell’Università di Praga “per aver minuziosamente documentato come i cani intenti a urinare, preferiscano allineare il proprio asse corporeo con il campo geomagnetico terrestre” [3] mentre a degli scienziati americani è stato riservato l’onore di ricevere il premio per la salute pubblica, grazie ad una ricerca condotta sui potenzialmente devastanti effetti psichici di avere come animale domestico un gatto [4].
Un risultato, quello raggiunto dall’Istat, che, data la natura ironica della competizione, “fa inizialmente ridere, e poi riflettere” – come recita lo slogan del premio stesso. E poi disperare.
[1] “Frictional Coefficient under Banana Skin“, Kiyoshi Mabuchi, Kensei Tanaka, Daichi Uchijima and Rina Sakai, Tribology Online 7, no. 3, 2012, pp. 147-151.
[2] “Seeing Jesus in Toast: Neural and Behavioral Correlates of Face Pareidolia“, Jiangang Liu, Jun Li, Lu Feng, Ling Li, Jie Tian, Kang Lee, Cortex, vol. 53, April 2014, Pages 60–77.
[3] “Dogs are sensitive to small variations of the Earth’s magnetic field“, Vlastimil Hart, Petra Nováková, Erich Pascal Malkemper, Sabine Begall, Vladimír Hanzal, Miloš Ježek, Tomáš Kušta, Veronika Němcová, Jana Adámková, Kateřina Benediktová, Jaroslav Červený and Hynek Burda, Frontiers in Zoology, 10:80, 27 December 27, 2013.
[4] “Describing the Relationship between Cat Bites and Human Depression Using Data from an Electronic Health Record”, David Hanauer, Naren Ramakrishnan, Lisa Seyfried, PLoS ONE, vol. 8, no. 8, 2013, e70585.