Il 63% dei Lavoratori in Posizioni Senior Rimpiange i Propri Tatuaggi

Viking Italia, con un sondaggio rivolto a 1000 lavoratori italiani, ha analizzato cosa si pensasse nel Bel Paese dei tatuaggi nel mondo del lavoro. 

1 italiano su 2 è tatuato; ciò però non significa che questa vasta distribuzione dei tatuaggi abbia anche generato un’apertura mentale verso i tatuaggi stessi. Infatti, il 70% dei lavoratori con tatuaggi ha vissuto un’esperienza negativa sul lavoro. Di che tipologia? Il 22% ha ricevuto lamentele da parte di colleghi o clienti, un altro 22% invece è stato rimproverato dai superiori e l’11% ha ricevuto insulti a causa dei propri tattoo. Nonostante queste brutte esperienze, l’85% degli intervistati con tatuaggi ha dichiarato di non essersi pentito di averli fatti, anzi. Ma c’è anche chi si è trattenuto: il 20% ha infatti ammesso di non essersi mai tatuato per paura di ostacolare la propria crescita professionale.  

Dai dati emersi, non c’è da stupirsi se 1 persona su 10 ritenga che i propri tatuaggi generino un effetto negativo sulle persone che la circondano. Di conseguenza, il 14% ha deciso di nascondere i propri tattoo, il 9% si è sentito escluso e non appartenente al gruppo.  

1 uomo su 2 ha vissuto un’esperienza negativa per colpa dei tatuaggi  

Com’è la situazione in base al sesso? Gli uomini sono i più colpiti dai propri tatuaggi: 1 su 2 ha infatti subito una brutta esperienza sul luogo di lavoro per colpa degli stessi, aspetto che ha invece interessato soltanto 1 donna su 3. Gli uomini sono però anche i più positivi quando si tratta di valutare i tatuaggi nel mondo del lavoro: 1 su 2 pensa infatti che i propri tatuaggi siano visti in maniera positiva rispetto a solo 2 donne su 5. 

I baby boomer sono i più negativi sui tatuaggi 

Forse uno dei divari maggiori quando si tratta di tatuaggi è l’età. Anzi, viene quasi naturale associare i tattoo alle generazioni più giovani, viste soprattutto le mode di questi ultimi anni. Ma cosa emerge dai risultati del nostro sondaggio? La triste verità è che con il salire dell’età aumentano anche i giudizi negativi. Tra le persone con più di 55 anni, per intenderci i baby boomer, 1 su 4 ha una percezione negativa dei tatuaggi sul lavoro rispetto a soltanto 1 su 10 dei giovanissimi (18-24 anni) che anzi, sembrano accogliere questa moda a braccia aperte. E per quanto riguarda le esperienze negative sul lavoro? Sono i giovani a soffrirne di più: 1 su 2 dichiara di aver dovuto affrontare una situazione ostile sul posto di lavoro per colpa dei propri tatuaggi rispetto a 1 su 4 dei baby boomer 

Insomma, tante esperienze negative tra cui commenti inappropriati. Tra i più segnalati: “che brutti i tuoi tatuaggi”, “volgari” e “te ne pentirai”. Ciò lascia pensare che la percezione dei tatuaggi nel mondo del lavoro italiano non subirà di certo un miglioramento; dato confermato da 1 italiano su 10, con però il 28% che ottimisticamente pensa che invece le cose miglioreranno.