Incredibile, ma vero: negli USA, la marijuana non è soltanto al centro di un dibattito socio-economico e morale, ma è una tematica centrale anche nel mondo della finanza. Perché? Di recente ha fatto scalpore la notizia che la Securities & Exchange Commission (SEC), l’ente preposto al controllo della borsa valori americana, sia intervenuta decisamente per frenare il boom del penny stock market, che concerne le azioni emesse da società pubbliche e scambiate a meno di 5 dollari, danneggiando ed addirittura distruggendo diverse delle società che si muovono all’interno di questo mercato.
Ma cosa c’entra la marijuana? La risposta è semplice: l’esplosione del volume medio di scambi mensili di questo tipo di azioni, conosciute anche come “cent stock”, sul mercato nazionale, sembrerebbe dovuta proprio alle aziende che operano nel settore della cannabis. Stiamo parlando di decine di società che cercano di trovare nuovi investitori il più rapidamente possibile, sull’onda della legalizzazione in alcuni Stati (specie Washington e Colorado, ndr) e dell’ormai avviato dibattito sul tema in tutto il Paese.