“Stop alle banconote, il contante è il male. E’ la moneta per rendere poveri. Non è democratica, il bitcoin sì”. Non usa mezzi termini, Federico Pecoraro, fondatore dell’azienda Robocoin Italia che ha installato il primo bancomat Bitcoin nel Belpaese.
Riprende una metafora di Dave Birch, Global Ambassador-Consult Hyperion, giunto da Londra al tavolo di No Cash Day™, la giornata contro il denaro contante e per la diffusione di una cultura digitale nei pagamenti, che si è tenuta a Montecitorio il 26 giugno. L’orizzonte di riferimento della criptovaluta? Sono circa 2,5 milioni gli utilizzatori al mondo per 12 milioni di Bitcoin in circolazione (60mila ogni giorno) e un controvalore di 154 milioni di dollari. Ma parliamone con l’imprenditore ligure che ha portato per la prima volta in Italia, alla stazione di Roma Termini, lo sportello da cui si potrà comprare e vendere la moneta virtuale.
In primis, come può essere definito un bitcoin? Una valuta o la moneta di internet?
“Mi piacciono le parole di Antonopoulos: Bitcoin non è il denaro per Internet ma l’Internet del denaro. Anche secondo me la rivoluzione che un protocollo come questo può portare va ben oltre la semplice valuta.”