Il Design, in tutte le sue forme, non è più la ciliegina sulla torta per i beni di fascia medio-alta e per marchi di lusso, solamente estetica, estro e creatività, arte. Il designer ormai non opera in un campo totalmente diverso dallo studente di economia o dai manager di successo. La prova è riportata direttamente dai maggiori portali di informazione per economisti e manager di tutto il mondo. Eccone alcuni esempi:
• Nel 2004 (oramai ben 10 anni fa) il famoso BusinessWeek, targato Bloomberg, dedica la propria copertina e l’articolo principale del proprio numero di Gennaio alla “potenza del design nel business” con il caso I.D.E.O.
• Nel 2009 la Harvard Business Press pubblica il libro “Design-Driven Innovation”: “il ruolo del design all’interno dei processi di innovazione (e di conseguenza di profitto), è sempre più presente ed evidente” scrive Roberto Verganti, orgoglio del Politecnico di Milano.
• Nel 2009, il Wall Street Journal scrive un articolo sottotitolato “Design is more than aesthetic and easy of use. Is the way of doing business”, citando libri come “Change by Design” di Tim Brown (CEO di I.D.E.O.), “A fine line” del fondatore di Frog Design (una delle più importanti design agency del mondo) Hartmut Esslinger, e il libro di Verganti.
• Sempre nel 2009, sempre BusinessWeek afferma che il Design Thinking sia il nuovo vantaggio competitivo per le aziende, citando il famoso “The Design of Business” di R. Martin e i libri di cui abbiamo già parlato.
Il termine Design, con tutte le sue discipline (Product Design, Communication Design, Service Design, ecc…), è entrato nel vocabolario quotidiano delle più grandi e proficue aziende ormai da parecchio tempo, basti pensare ai colossi come Apple, Bang&Olufsen, Alessi, PepsiCo, così attente al design e al packaging dei loro prodotti. Un’altra prova viene dal mondo accademico economico-manageriale: una recentissima ricerca condotta dalla Warwick Business School, infatti, ha chiesto a imprenditori di varie organizzazioni che cos’è il design per loro e come trarre beneficio da esso e il 12 Febbraio 2014 terrà un summit basato sui risultati di questa ricerca. Le interviste con gli imprenditori provenienti da società di classe mondiale come Barclays, Diageo, Virgin Atlantic e Herman Miller hanno portato a tre conclusioni principali:
• Il design è centrato sul cliente: il beneficio è maggiore quando il design è intimamente legato alla soluzione dei problemi.
• Il design è più potente quando culturalmente integrato: funziona meglio quando si ha un forte sostegno per l’organizzazione, soprattutto dal senior management.
• Il design può aggiungere valore a qualsiasi organizzazione: può beneficiare a piccole, medie e grandi aziende basate sulla fabbricazione e/o sui servizi.
Da qui, la Warwick Business School ha recentemente redatto insieme al UK Design Council le 8 raccomandazioni per massimizzare l’impatto del design: 1. Non limitate il contesto in cui il design può operare; 2. Utilizzate il design per differenziare; 3. Integrate il design e il branding; 4. Introducete un design process nei processi di innovazione; 5. Abbiate fiducia e sostenete i vostri designer interni (se già ne avete); 6. Incorporate il design nella vostra cultura organizzativa; 7. Progettate il vostro ambiente di lavoro; 8. Non lasciate che il ruolo del designer sia una camicia di forza
Insomma, il designer non è più un attore estraneo al business, ma elemento attivo di innovazione.
Photo credit: andybardill / Foter.com / CC BY-SA