Il fantastico potenziale di una finanza decentrata

criptovalute

La storia delle criptovalute e di come le comunità online hanno riposto grandi speranze nella loro capacità di sviluppare nuovi sistemi finanziari sembra già una storia piuttosto lunga. All’inizio fu Bitcoin, ma l’avvento di Ethereum sembra aver aperto enormi possibilità per chi sta cercando di creare delle applicazioni decentralizzate. Grazie ai contratti intelligenti su cui si basa e ai suoi token sono iniziati diversi dibattiti su quali potrebbero essere i vantaggi sfruttabili per la finanza tradizionale e come questa potrebbe implementare questo genere di tecnologia.

E pur essendoci un grande dibattito è assolutamente necessario comprendere quale sia la differenza tra gli strumenti di finanza tradizionale e quelli che possono essere utilizzati su reti decentralizzate. E allora è bene approfondire cosa distingue la finanza decentralizzata da quella tradizionale e quali potrebbero essere gli utilizzi delle applicazioni decentralizzate in relazione alle normative legate alla decentralizzazione finanziaria.

E se qualcuno si chiede perché sia così importante valutare questo genere di caratteristiche basta osservare come in un anno il denaro investito in soluzioni di finanza decentralizzata è aumentato di quasi dieci volte, passando dai 276 milioni di dollari dell’anno scorso ai 2 miliardi attuali.

È evidente che siano sempre di più le persone che sono consapevoli delle potenzialità offerte dagli strumenti DeFi. E se pensiamo agli Ethereum quello che possiamo immaginare è che i sistemi finanziari decentralizzati ci permetteranno di capire le capacità di questa criptovaluta di realizzare qualsiasi genere di servizio finanziario. E il fatto che la situazione economica globale sia così incerta spinge a cercare soluzioni finanziarie innovative e a pensare che in futuro le soluzioni si spingano ancora più in là.

App tradizionali vs dApp: Applicazione vs protocolli

Partiamo cercando di chiarire cosa renda così interessanti le app decentralizzate. Se pensiamo alle app che utilizziamo nella nostra quotidianità come Instagram e Facebook stiamo pensando a degli applicativi che funzionano mantenendo i propri dati all’interno dell’applicazione. Quindi mantenendo applicazioni piuttosto grandi con protocolli limitati. Mentre quando utilizziamo applicazioni decentralizzate basate sui blockchain questo genere di equilibrio è completamente invertito. Vale a dire che la grandissima parte dei dati è gestita dai protocolli e l’applicazione serve solamente a fornire un’interfaccia limitata.

Ed è proprio la capacità di avere un protocollo condiviso all’interno di una rete aperta che rende le applicazioni decentralizzate, come un exchange di criptovalute sicuro, così interessanti. Tornando all’esempio dei social media gran parte della nostra interazione con l’app si basa sull’interfaccia che stiamo utilizzando, ma per poter fare un gran balzo in avanti e creare un sistema di condivisione più ampio sarà necessario che lo sviluppo si basi maggiormente sui protocolli rispetto che sull’interfaccia dell’applicativo.

Il livello di protocollo condiviso e la rete aperta è ciò che contraddistingue le applicazioni decentralizzate. Le grandi aziende monopolizzano i loro dati utente catturando gli utenti con la loro interfaccia. La maggior parte delle applicazioni di social network non condividono alcun dato tra loro, il che costringe gli utenti ad attenersi alle interfacce che preferiscono. Nel frattempo, le reti a catena di blocchi non possono possedere una certa interfaccia perché ognuna di esse è costruita in modo indipendente, utilizzando molti degli stessi protocolli.

E per fare in modo che l’industria possa crescere e prosperare sarà necessario che le comunità online siano in grado di poter attirare persone capaci di innovare. E sono in molti a considerare questo aspetto come il punto chiave per lo sviluppo futuro del settore. Infatti, non basta più mettere in relazione protocolli e interfacce, quello che è necessario per lo sviluppo della finanzia decentralizzata è l’avvento di imprenditori e investitori motivati e innovativi. Ed è evidente che si tratti di un circolo vizioso che incoraggerà sempre più persone a entrare e partecipare alle innovazioni del settore.

Funzioni delle App decentralizzate

Secondo quanto riportato da DeFiprime al momento sono 205 i progetti di finanza decentralizzata in fase di sviluppo e non è un caso che ben 193 si basino sulla tecnologia Ethereum. E la maggior parte di questi progetti è dedicato a soluzioni decentralizzate per richieste di prestito. In questi casi i contratti intelligenti della tecnologia Ethereum permettono a chi presta i soldi e chi li riceve di avere una interazione più diretta in modo che il prestito sia più semplice e rapido. Ed è evidente che un sistema del genere mostrerà in maniera chiara i problemi dei sistemi tradizionali centralizzati, offrendo alternative molto valide e decentralizzate.

Altro aspetto che sembra piuttosto chiaro è il fatto che maggiori saranno i fondi spesi nel settore decentralizzato e maggiore sarà la diversità presente. Infatti, se al momento a farla da padrone sono i sistemi di prestito e applicativi che ci aiutano a gestire il patrimonio, il settore decentralizzato delle criptovalute permette di utilizzare possibilità praticamente illimitate. Con il vantaggio di essere un sistema che permette di sviluppare e programmare in maniera rapida a costi limitate, un fattore importantissimo per le startup.

E non c’è dubbio che ci sia un altro aspetto molto positivo, vale a dire il fatto che siano applicazioni con una grande compatibilità che permette un maggior numero di implementazioni in servizi già esistenti. Grazie al fatto che gran parte della finanzia decentralizzata è stata creata utilizzando gli stessi strumenti rende possibile pensarli come dei veri e propri blocchi di lego che si possono unire per una programmabilità maggiore e più flessibile.

E i contratti intelligenti si stanno dimostrando particolarmente utili anche in altri settori come quello della ricerca di freelance con piattaforme come Ethlance che prevedono remunerazioni solamente in valuta criptata. E altro settore in cui sta prendendo sempre più piede lo sviluppo di soluzioni decentralizzate è quello del collezionismo con piattaforme come Rarible.

Regolamentazione

E il vero problema che deve affrontare il settore della finanza decentralizzata è quello della regolamentazione e delle normative legate a questo genere di industria. Non c’è alcun dubbio che anche le piattaforme di exchange di criptovalute più sicure possano essere un luogo in cui possono aver luogo transazioni fraudolente e riciclaggio di denaro, senza che le autorità regolatrici possano far nulla. D’altra parte, il problema non può gravare completamente sulle responsabilità degli sviluppatori e sugli investitori delle applivazioni.

Negli ultimi tempi sembra che le istituzioni governative tradizionali si stiano approcciando con un’ottica diversa alla finanza decentralizzata e questo permette agli sviluppatori di offrire una varietà di servizi sempre maggiori. E pur essendoci sviluppi sul tema al momento sono solo alcuni wallet che possono vantare una regolamentazione piuttosto affidabile.

E questo è un ottimo esempio di regolamentazione che funziona. Piattaforme di exchange che posseggono una licenza, come Kriptomat, sono un vero e proprio valore aggiunto per chi le utilizza. Si tratta di piattaforme che si impegnano a mostrare una maggiore sicurezza e trasparenza per i loro utenti con particolare attenzione alla collaborazione con gli istituti di controllo.

Ed è proprio questa crescita normativa che potrebbe dare il là agli investimenti sul mercato. Non c’è dubbio che la mancanza di regolamentazioni efficaci sia uno dei motivi che desta particolare preoccupazione tra gli investitori “tradizionali” con la capacità di spendere grosse somme di denaro. Il fatto che ci si stia avvicinando a un periodo in cui l’attenzione dei regolatori porterà a un’apertura maggiore da parte degli investitori migliorando le opportunità di sviluppo della finanza decentralizzata.

Il futuro è della finanza decentralizzata

Sono diversi i forum su cui si parla del 2020 come l’anno in cui la finanza decentralizzata prenderà piede in maniera decisa. La crisi sanitaria che ha portato a un’accentuazione di quella economica ha spinto prodotti come gli stablecoin a un aumento di popolarità, creando nuovi attori istituzionali. Le opportunità per le startup del settore sono aumentate a dismisura e questo fattore sembra essere il punto di partenza da cui la finanza decentralizzata partirà per dare la spallata a quella tradizionale.

Ora non resta che vedere quando le applicazioni DeFI saranno in grado di offrire a costi minori servizi migliori rispetto a quelli tradizionali per poter entrare a far parte del mercato di massa.