Il Fascino dell’Italia Universitaria

In Italia sentiamo parlare quotidianamente di “fuga di cervelli”. In effetti, il quadro generale, data la crisi, non sembra offrire grandi speranze ai giovani italiani che, in numero sempre maggiore, decidono di cercare fortuna altrove. “Chi ha il pane non ha i denti e chi ha i denti non ha il pane” verrebbe da dire, perché, nonostante i luoghi comuni spesso derisori e la scarsa appetibilità del sistema, dati e testimonianze mostrano che esiste in realtà un vero e proprio “italian dream”: un sogno di molti studenti provenienti dall’estero che scelgono il Belpaese per frequentare l’università o trascorrere un’esperienza formativa di cui si dichiarano “estremamente soddisfatti”.

Le differenze sono significative da Nord a Sud, con una netta preferenza per Nord e Centro. A Milano, dal 2002 al 2012, gli studenti stranieri sono aumentati del 77%, un vero e proprio boom che ha permesso al centro più europeo della Penisola di posizionarsi al 21esimo posto della classifica 2012 delle “Best student cities in the world“, elaborata dal QS University ranking. Mentre al San Raffaele studiano quasi solo italiani, gli atenei pubblici più attraenti sono il Politecnico e la Statale. La Bocconi è nota per aver messo a punto, nel corso degli anni, molte iniziative ed innovazioni per attrarre talenti oltreconfine. Le ultime novità dell’università privata milanese riguardano l’inaugurazione nel 2014 della biblioteca aperta 24h/24 per tutta la settimana e la realizzazione, entro il 2019, del supercampus che darà nuovo spazio a 2000 studenti, ricercatori e visiting professor da tutto il mondo.