Il Mercato delle Aste d’Arte nel 2015

aste d'arte

Il 2015 è stato un anno di forte ridimensionamento del mercato dell’arte, stando ad alcuni indicatori, i quali  fanno sperare anche che dall’inizio di questo mese la velocità della caduta possa essersi rallentata.

L’anno scorso è stato segnato da record assoluti pagati alle aste da collezionisti miliardari che a suon di somme enormi si sono contesi alcune opere d’arte molto ambite.

A maggio, il dipinto di Pablo Picasso Donne di Algeri è stato battuto all’asta per 179 milioni di dollari presso Christie’s New York, diventando l’opera d’arte più cara mai venduta a un’asta.

Pablo Picasso Donne di Algeri

Vale la pena notare che il mercato dell’arte è in realtà costituito da una serie di mini mercati interconnessi informalmente che si comportano ciascuno in maniera molto differente i quali però, per la prima volta, hanno manifestato un trend comune: tutti hanno rallentato.

Complessivamente, i ricavi delle quattro case d’asta londinesi coinvolte non hanno superato i 17,2 milioni di sterline (22,73 milioni di euro), l’importo più basso dal 2007 stando ai dati Bloomberg. I compratori si sono mostrati più avveduti e più restii a lasciarsi coinvolgere dall’enfasi posta dalle case, ignorando le opere semplicemente non abbastanza buone per le rispettive basi d’asta.

Nel 2015 si è anche manifestata una nuova tendenza: il mercato dell’arte, sebbene di norma  slegato dall’andamento dell’economia reale e dai mercati finanziari, nell’anno ha mostrato forti correlazioni con essi: da una posizione di duopolio, l’equilibrio globale si è spostato a favore degli Stati Uniti, rispecchiando dunque l’accelerazione della sua economia a discapito della Cina che sta vivendo le crescenti difficoltà osservate durante l’estate.
Miliardi sono andati in fumo a causa del crollo dei mercati finanziari cinesi e del rallentamento dell’economia interna, con un conseguente raffreddamento anche per le performances  annuali del mercato artistico.