Le persone sono sempre e da sempre ossessionate dai prezzi del petrolio. Comprensibile, vero? Del resto il mondo consuma un eccesso di 92 milioni di barili di greggio al giorno. Nella storia, però, il petrolio ha scatenato guerre, determinato alleanze ed è stato fondamentale nel fornire al mondo una fonte economica di energia per quasi un secolo e mezzo.
Ma quello che in un primo momento può sfuggire ai più critici è la schiacciante necessità di uno dei componenti di primaria importanza per il mondo di oggi: le batterie. Le possiamo trovare ovunque, all’interno di cellulari, tablet, e quasi qualsiasi altro dispositivo che usiamo nel nostro quotidiano.
La cosa più importante da ricordare per gli investitori, forse, è che il litio, il componente essenziale di queste batterie, è al centro di uno dei mercati più critici degli ultimi decenni. La sua produzione è raddoppiata tra il 2002 e il 2012, e si prevede che la quantità di litio utilizzata nelle batterie quadruplichi in soli cinque anni. Secondo alcune stime entro il 2020 la Tesla Gigafactory, azienda automobilistica americana con sede a Sparks, in Nevada, rappresenterà fino al 17% della fornitura di litio attuale del mondo. Naturalmente dobbiamo anche ricordare che altre case automobilistiche cercheranno di partecipare al mercato, nel tentativo di rispondere alla crescente domanda del Metal Oil.
Purtroppo, sul lato dell’offerta la situazione non è altrettanto bella. Il 70% delle riserve di litio conosciute del mondo si trovano in Argentina, Bolivia e Cile e a causa di ciò la la zona è diventata il “triangolo del litio“. Così, proprio come l’OPEC (Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio), formata dai più grandi paesi produttori di petrolio del mondo per controllare il mercato, allo stesso modo si è creata la LEPC per controllare l’offerta di Litio.