Il Venture Capital non Investe in Seed e Start Up

Sviluppatosi originariamente nel mercato USA, il venture capital ha offerto capitale di rischio ad imprese che probabilmente non avrebbero avuto accesso al mercato finanziario. Con riferimento agli Stati Uniti, è dimostrato che lo sviluppo del mercato del venture capital ha contribuito fortemente alla nascita ed al consolidamento di settori innovativi ed, in definitiva, a sancire la leadership statunitense nel commercializzare l’innovazione tecnologica. In Europa, e dunque anche in Italia, il mercato del venture capital si è sviluppato con ritardo rispetto agli Usa ed ha assunto un ruolo meno incisivo rispetto a quanto si è registrato negli States. Il venture capital ha rappresentato un intermediario in grado di finanziare la nascita e lo sviluppo di piccole imprese innovative. Tuttavia, le statistiche più recenti sull’attività dei venture capitalist sia nordamericani che europei evidenziano in modo inequivocabile un crescente disinteresse verso le imprese nella fase iniziale della loro vita. Negli ultimi 5-6 anni si è infatti registrato un netto calo di investimenti verso operazioni di seed e start up financing.

Il calo concerne sia l’ammontare di risorse finanziarie investite che il numero di accordi (deal) conclusi. Inoltre, a differenza dei BA, sopportando elevati costi fissi di struttura (costi di due diligence, degli analisti professionisti, ecc.), le società di venture capital prediligono investimenti di taglia maggiore che – a parità di probabilità di successo rispetto a quelli di minore dimensione – consentono di recuperare meglio tali costi. Essendo le operazioni nelle fasi di seed e start up nella quasi totalità dei casi di piccola dimensione, i venture capitalist tendono di fatto a trascurarle. Vi è una tendenza globale (rimasta invariata o che ha subito lievi cambiamenti dal 2012) ad investire non nell’early stage, ma in fasi successive del ciclo di vita dell’impresa, quando le imprese sono percepite come “de-risked”. Evidenze empiriche sulle (vere) fonti di finanziamento delle startup emergono dagli ultimi report di PWC e Kauffman Foundation. Solo il 14% circa  dei fondi raccolti usati dalle startup USA provengono dal VC, solo il 12% dai Private/angel investors, e la principale fonte di finanziamento è rappresentata dalle risorse apportate quelle celebri 3 F: Family, Friends, Fools. A livello globale, stando agli ultimi dati PWC (2014) dei 48 miliardi investiti dai venture capitalist solo l’1% è andato a finanziare le fasi iniziali di vita degli start up. Il grosso si concentra sulle fasi di espansione di imprese già avviate.