Ne parlano tutti. Lo provano tutti.
Lo stage rappresenta sempre più una tappa essenziale, e per lo più obbligata, nella vita di un giovane che si approccia, al termine del proprio percorso accademico, al mondo del lavoro. Lo si definisce spesso un periodo di transizione, e in effetti tale dovrebbe essere. Tuttavia oggi lo stage riveste un’importanza quasi capitale nell’esperienza di ciascuno. Un momento di cui approfittare e da sfruttare come trampolino di lancio. O come momento di riflessione.
Più generalmente allo stage, o internship, vengono riconosciute tre utilità fondamentali: offrire un periodo formativo “sul campo” in modo da applicare nella pratica i principi teorici acquisiti durante gli anni di studio, svolgere un ruolo nella definizione dei primi percorsi di carriera dei più giovani, testando le persone più ambiziose e desiderose di accrescere il valore del proprio CV, e infine fornire utili informazioni circa i propri interessi secondo un efficace sistema “trial and error” – capisci quello che non ti piace fare.
In sintesi lo stage permette di passare dalla teoria alla pratica facendo qualcosa che può essere di valore all’interno di un CV e reindirizza gli interessi delle persone secondo un’evidenza empirica.