Per questo, la famiglia Stratton ed il Distretto scolastico di Minnewaska, rappresentati dall'American Civil Liberties Union (ACLU) del Minnesota, hanno fatto causa alla scuola, chiedendo un rimborso per i danni morali e per il ritardo scolastico accumulato dalla ragazza, in seguito alla vicenda. Il risultato? Dopo una causa di circa due anni, la scuola è stata condannata a pagare ben 70mila dollari per risarcire sia Riley sia la ACLU del Minnesota, dichiaratasi anch'essa parte lesa. A nulla sono servite le giustificazioni degli insegnati, che sostenevano di aver ricevuto l'autorizzazione dalla famiglia Stratton a controllare il telefono cellulare della figlia: senza un documento scritto e firmato, come richiede la vigente policy, si è dalla parte del torto. Oltre al pagamento dei danni, la scuola è stata intimata di non punire più alcuno studente per eventuali esternazioni o comportamenti che esulino dal contesto scolastico.
E il punto critico che questa storia solleva è proprio questo, come ha rilevato il Soprintendente del Distretto scolastico, Greg Schmidt, dichiarando: “Ci sono molti interrogativi aperti sul fatto che le scuole debbano disciplinare o meno i ragazzi per quello che succede fuori da scuola”.