I dati sono allarmanti. Particolare attenzione è posta al PM2,5, un indice di concentrazione di sostanze inquinanti nell’aria. Si tratta di quella parte di sostanze cancerogene che si trovano nell’inquinamento atmosferico e che sono talmente fini da poter rimanere nell’aria per settimane. La loro ridotta dimensione gli permette di penetrare all’interno dei polmoni e nel sistema circolatorio, provocando danni molto gravi alla salute. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha stabilito dei livelli critici di PM2,5, oltre i quali l’esposizione potrebbe diventare dannosa per la salute. Le guideline dell’OMS fissano il livello soglia ad una media annua di 10 microgrammi per metro cubo di aria, e una media giornaliera di 25 (per il PM10 si innalzano a 20 e 50 rispettivamente). Seguendo i dati offerti da Bloomberg, la media giornaliera cinese a gennaio 2013 è stata di circa 190 microgrammi per metro cubo di aria, con dei picchi che hanno raggiunto gli 800-900 microgrammi per metro cubo, valori ben al di sopra rispetto a quelli consigliati dall’OMS.
Ad oggi la Cina rappresenta il più grande consumatore di carbone al modo, con un utilizzo che coinvolge il 50% del consumo mondiale. Il carbone rappresenta la principale fonte di energia del Paese ricoprendo circa il 70% della domanda totale, e viene usato in maniera spropositata dalle industrie nel processo produttivo. Altro fattore, con il boom economico è cresciuto di pari passo il traffico cittadino.
Le conseguenze di tali livelli di concentrazione di sostanze tossiche nell’aria sono molteplici. In primis la salute delle persone. È di qualche settimana fa la notizia che ad una bambina di 8 anni è stato diagnosticato un tumore ai polmoni a causa dell’inquinamento. È il primo caso in età così prematura. Secondo una ricerca effettuata dal 2010 Global Burden of Deseas Study, in quell’anno si sono verificate circa 1,2 milioni di morti premature a causa dell’inquinamento solamente in Cina, circa il 40% del totale. Inoltre, è stato stimato che vivere in queste zone altamente inquinate riduce l’aspettativa di vita di circa 5,5 anni.