Allo stesso modo ha creato un account twitter per Aaron, e chiunque poteva postare a suo nome. In questo modo molti utenti hanno iniziato a twittare barzellette, messaggi d'amore, messaggi politici, messaggi sul senso della vita e inserzioni pubblicitarie. Questo esperimento ha funzionato, fino a quando degli attivisti politici spagnoli hanno iniziato ad usare l’account per diffondere spam politico attraverso i canali informativi, così l’account è stato sospeso.
L’account di Aaron Brown è stato bloccato, ma se non altro l’esperimento di Curtis Wallen sta facendo riflettere sull’influenza che internet ha sulle nostre vite. Il continuo monitoraggio di informazioni potrebbe non sembrare una preoccupazione importante, se si è convinti di non aver nulla da nascondere. Ma il problema è che si tende a sottovalutare il potere manipolativo della rete.
Uno studio ha utilizzato Facebook per testare se il social network avesse il potere di influenzare l’umore dell’utente, ed è stato attuato modificando il contenuto della home page ad un campione di quasi 700.000 persone, ai quali sono stati mostrati post con contenuti che esprimessero felicità o tristezza. Gli inconsapevoli utenti hanno risposto con la pubblicazione di post con contenuti felici o tristi a seconda dei casi, mostrando quindi che esistevano le potenzialità per un contagio di massa attraverso i social network.
La sorveglianza digitale è pervasiva e relativamente poco costosa, non obbligatoriamente negativa, ma bisognerebbe arrivare a capire quali limiti dovrebbero avere queste informazioni ad alto potenziale e soprattutto dove dovremmo iniziare a tracciare i confini per limitarle.