Intervista a Giancarlo Pagliarini: Chi è un Ministro e Come Vive?

Nel 1994 Indro Montanelli disse di lui: “Pagliarini è stato l’unico a fare le cose sul serio, ma dubito fortemente che l’opinione pubblica se ne sia accorta e lo abbia apprezzato”. Giancarlo Pagliarini, classe ’42, una vita da revisore contabile, a quei tempi era Ministro del Bilancio e della Programmazione Economica in seno al primo governo Berlusconi. Un’avventura politica, la sua, nata tra le fila della Lega Nord. Quasi vent’anni da revisore in Arthur Andersen, sei da professore all’Università di Parma, poi la nascita della Giancarlo Pagliarini & Soci e infine l’ingresso in Parlamento tra le fila del partito leghista, abbandonato nel 2007. Oggi Giancarlo Pagliarini è un libero pensatore indipendente e non smette di diffondere e promuovere le sue idee. Con lui proviamo a capire qualcosa in più della politica italiana e della figura del Ministro.

Dottor Pagliarini, quando ha scelto di entrare in politica? Si sarebbe mai immaginato di diventare un giorno Ministro?

Onestamente no, è accaduto tutto un po’ per caso. Nel 1990 facevo parte di un’associazione di imprenditori chiamata “Idom” (Impresa Domani n.d.r.) e una sera venne a parlarci un esponente della Lega Nord, per presentarci il partito e confrontarsi con noi su varie tematiche. Lo accolsi con poco entusiasmo ma, non appena iniziò il suo intervento, mi trovai fin da subito d’accordo con le sue parole; gli lasciai il biglietto da visita e così ebbe inizio poco a poco la mia avventura nella Lega. Diventare Ministro poi… Chi l’avrebbe immaginato? Quando me l’hanno proposto ho accettato, ma non ne sapevo nulla fino al minuto prima. Non ho fatto altro che portare in politica quello che già ero: una persona onesta con una forte voglia di trasparenza e correttezza. Nello svolgere il mio ruolo mi ha ovviamente aiutato il fatto di essere un dottore commercialista, quella che è stata e sarà sempre la mia vera professione.

Quale partito, nel panorama politico italiano, può ricordare oggi, per intraprendenza e novità, la sua Lega?

Credo nessuno degli attuali schieramenti. Non si prova più a modificare ciò che non funziona nella Costituzione o a proporre nuove idee. Se solo qualcuno tentasse, troverebbe oggi un’autostrada dinnanzi a sé.