Intervista a Laura Costato: “In Moldavia per Salvare la Mia Azienda”

La cosa più difficile è sempre scegliere. Scegliere di prendere posizione, di non restare passivi, di cambiare per ripartire. Laura l’ha fatto, lei per prima, e ora può raccontare la sua esperienza. Laura Costato, di Cinisello Balsamo,  46 anni, gestisce da tempo l’azienda di famiglia, un’impresa meccanica produttrice di viti speciali per mobili ed elettrodomestici. Come lei, in Italia ci sono tantissimi altri piccoli imprenditori, vittime di una crisi che sembra non finire mai. Tre anni fa Laura ha scelto di ricominciare lontano dall’Italia e “de localizzare”, destinazione Moldavia. Una decisione coraggiosa, eppure per tanti “una scelta di comodo”, una fuga ingrata in un momento difficile. Laura, a chi l’accusa, risponde che “non c’è peggior fuga che la fuga dalla realtà”. Scopriamo cosa intende.

Perché un imprenditore oggi è costretto a scappare dall’Italia?

Perché l’Italia purtroppo è un Paese che chiede molto e dà poco. Siamo tra il 70° e l’80° posto nei ranking di competitività, e già questo spiega tutto. Le sensazioni negative si percepiscono fin nei primi anni duemila, quando i mercati emergenti hanno cominciato a importare in massa nel nostro Paese prodotti di qualità relativa a prezzi bassissimi; il problema però non riguarda le logiche del mercato mondiale, quanto piuttosto le sue regole. Perché, ad esempio, viene imposta solo a noi una rigorosa trafila di controlli e certificazioni? In Italia anni fa si è scelto di investire sull’innovazione e sulle grosse aziende, quando in realtà la nostra forza l’hanno sempre espressa il tessuto manifatturiero e la piccola-medio impresa. Abbiamo abbandonato nel tempo il settore che ci ha sempre sostenuto, l’unico che in fondo ci differenzia da stati come la Grecia.