“Se tu rifiuti di lasciar partire il mio popolo, ecco io manderò da domani le cavallette sul tuo territorio. Esse copriranno il paese, così da non potersi più vedere il suolo: divoreranno ciò che è rimasto, che vi è stato lasciato dalla grandine, e divoreranno ogni albero che germoglia nella vostra campagna”
Con queste parole, nel racconto biblico dell’Esodo, Mosè ed Aronne avvisarono il faraone d’Egitto dell’ottava piaga in arrivo: l’invasione delle locuste. Questo richiamo storico torna sempre alle mente quando un luogo viene colpito da un evento lontanissimo nel tempo ma simile nella forma. Stiamo parlando del Madagascar, colpito dalla peggior invasione di locuste dagli anni Cinquanta.
Il paese africano non è nuovo ad eventi del genere ma la portata del caso specifico ha colto impreparati quasi tutti. La classica ondata migratoria delle locuste ha acquistato dimensioni spropositate a partire dall’aprile 2012 ed entro la fine del marzo 2013 circa il 50% del territorio era infestato da sciami di tali insetti. La distruzione di buona parte dei terreni agricoli del Madagascar ha spinto il governo a dichiarare l’emergenza nazionale.