La sezione nipponica di McDonald’s potrebbe incredibilmente uscire dal mercato dopo che per 16 mesi consecutivi ha visto diminuire il traffico di clientela con un calo netto delle vendite in Giappone pari al 25,1% e un crollo degli utili pari al 60%. A cosa è dovuta questa acuta crisi della divisione nipponica di McDonald’s?
Il principale responsabile di questa situazione è un fatto accaduto a fine Luglio. Il fornitore cinese (Husi food group) ha inviato cibo scaduto e non perfettamente trattato a McDonald’s Giappone che l’avrebbe utilizzato per alcuni suoi prodotti. Appena il management nipponico si è reso conto della gravità della situazione ha interrotto immediatamente le forniture dal gruppo cinese per rivolgersi a un concorrente thailandese. Quest’azione non è bastata per tranquillizzare un’opinione pubblica molto sensibile al problema della qualità e sicurezza dei cibi. Da quel momento il trend di traffico della clientela ha iniziato ad essere negativo. Come se non bastasse, la responsabile di McDonald’s Japan Sarah Casanova ha cercato di scaricare le colpe solo sul fornitore cinese, etichettando la sua divisione come vittima di un errore di terzi. Questa mossa è stata a dir poco azzardata in una cultura, come quella giapponese, dove prevalgono valori come l’onore e l’assunzione di responsabilità.
Questo fatto si colloca in un contesto competitivo sempre più complicato da affrontare per McDonald’s Japan, che si deve guardare le spalle da diversi competitors e da una sofferenza mondiale del gruppo McDonald’s che sta osservando i suoi utili ridursi sempre più. Mantenere una buona quota di mercato è sempre più difficile e sta diventando quasi impossibile per McDonald’s Japan dopo il crollo della fiducia nel brand dei consumatori giapponesi. Il recente e continuo crollo in borsa del titolo sta gettando più di qualche dubbio sul futuro della divisione nipponica. McDonald’s riuscirà ad uscire da questa spirale negativa o i 160.000 dipendenti in Giappone devono seriamente preoccuparsi?