Lo studio scientifico dei comportamenti che rientrano nella sfera etica di un agente economico non è, sfortunatamente per i behavioural researcher, una questione semplice: la condotta morale di un individuo è, infatti, difficilmente quantificabile, per esempio, in un test a scelta multipla; le scelte poco coscienziose che risiedono fuori dallo spettro di un comune codice comportamentale tendono spesso a non venire rilevate; ed il potere, componente fondamentale in tali circostanze, risulta essere una variabile troppo astratta per essere manipolata in un test di laboratorio.
Nonostante tali difficoltà, intrinseche in tale ambito di studio, un gruppo di ricercatori dell’Università di Losanna, hanno recentemente pubblicato sul The Leadership Quarterly un risultato strabiliante. Lo studio, inizialmente inteso alla misurazione del comportamento egoistico negli agenti economici, si è presto imbattuto in un risvolto di natura fisiologica: Tra tutti gli agenti a cui è stato assegnato, nelle simulazioni, un maggiore potere decisionale, coloro che hanno fatto registrare livelli più alti di testosterone si sono rivelati più propensi a comportarsi avidamente.