La Guerra nella Repubblica Democratica del Congo Spiegata con una Mappa

Da anni la Repubblica Democratica del Congo è terra fortemente instabile. Martoriata da tensioni politiche e guerre, tra cui il conflitto nella zona orientale del Paese, la nazione africana è stata per decenni teatro di scontri armati con pesanti ripercussioni sulla società civile.

Con più di 1,6 milioni di sfollati e frequenti scontri tra il governo congolese e la costellazione di gruppi armati della regione, il conflitto che interessa il Paese spesso sfugge a un’etichetta così tragicamente semplice come quella di “guerra”. Anche dopo la caduta del gruppo ribelle M23, la regione è stata patria di decine di combattenti, le cui azioni vanno dai saccheggi all’auto-difesa etnica per rovesciare il governo congolese. La violenza il più delle volte ha il solo scopo di colpire al cuore il Paese, il cui esercito è ritenuto uno dei principali responsabili dell’abuso dei diritti umani nella regione.

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Tuttavia, è da sottolineare come la guerra in Congo somigli di più ad una rete di reciproco rafforzamento delle condizioni sociali e politiche, piuttosto che ad un confronto tra avversari ideologici o politici facilmente definibili.

Di conseguenza, la mappatura del conflitto può essere incredibilmente difficile da realizzare. Le sfide concettuali che caratterizzano la Repubblica del Congo non sono l’unico motivo per cui le mappe territoriali, come quelle che si sono diffuse per i conflitti in Siria e in Iraq, sono così difficili da produrre e richiedono più tempo: la disinformazione viaggia più facilmente e velocemente delle persone nel confine orientale e sottosviluppato della Repubblica Democratica del Congo e la mappatura dei gruppi armati della regione richiede una meticolosa ricerca sul campo in un ambiente difficile e spesso pericoloso.

Il Congo Research Group, un progetto portato avanti dalla New York University per la cooperazione internazionale, ha ora prodotto una mappa definitiva di uno dei conflitti più gravi e ancora oggi meno compresi al mondo. La mappa mostra le aree di influenza per i 69 gruppi armati nel Congo orientale, mostrando dove questi gruppi compiono attentati, impongono tasse o comunque esercitano una notevole presenza operativa.

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Anche a chi la guarda senza alcuna conoscenza preliminare del conflitto, che va avanti in qualche modo dal 1996, la mappa trasmette uno dei maggiori ostacoli alla normalità nella regione: ci sono troppi gruppi armati attivi. Mentre la maggior parte di questi impiegano meno di 200 combattenti ciascuno, il loro numero totale riflette l’incapacità dello Stato congolese di esercitare la propria autorità sulla regione o di convincere questi gruppi a deporre le armi. Inoltre rivela una mancanza di coesione tra i combattenti e la facilità con cui i guerrieri locali o anche i leader politici possono mobilitare le proprie milizie.

I gruppi sono anche in costante spostamento e frammentazione. Secondo il rapporto che ha accompagnato la mappa, i gruppi armati nella regione nel 2008 erano 20, mentre nella situazione attuale illustrata possono essere riconosciute le aree di influenza di quasi 70 gruppi.