Ma ciò che domina è soprattutto la rassegnazione: molti di questi giovani dichiarano di non essere nemmeno più alla ricerca di un lavoro. Senza prospettive per il proprio futuro, in una condizione di inattività che può lasciare profonde ferite, anche permanenti. Per poi un giorno, ormai adulti, guardarsi indietro e non poter dire altro che “il tempo è un bastardo”, come i protagonisti dell’omonimo romanzo di Jennifer Egan, vincitrice del premio Pulitzer nel 2011.
Favorire l'inserimento dei giovani nel mondo del lavoro, trovare contromisure alla dispersione scolastica: queste sembrano essere le ricette politiche per curare questo male. Così l’Europa ha messo a disposizione 6 miliardi di euro, a partire dal 2014 e per 6 anni. L’obiettivo dell’European Youth Guarantee è che “ogni Stato Membro assicuri ad ogni persona al di sotto dei 25 anni un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio entro un periodo di quattro mesi dall'inizio della disoccupazione o dall'uscita dal sistema d'istruzione formale”.
Sembra un’utopia, ma l’Italia si è già attivata per ottenere in anticipo parte di questi fondi con il progetto AMVA. Per un giovane NEET di una delle quattro regioni più critiche (Campania, Sicilia, Puglia e Calabria), potrebbe bastare un colpetto di mouse sul sito governativo www.cliclavoro.gov.it a partire dal prossimo 23 settembre. In programma 3000 tirocini di durata semestrale e retribuiti mensilmente.