In occasione del Centenario della Prima Guerra Mondiale The Open University ha selezionato una raccolta di fotografie risalenti agli anni del conflitto. L’università ha restaurato le immagini rendendole a colori. Le foto appaiono come un importante documento storico. La guerra iniziata il 28 luglio 1914, ha provocato la morte di oltre nove milioni di persone ed è caratterizzata da una serie di primati come l’uso di aerei, carri armati e armi chimiche. Il Centenario della Prima Guerra Mondiale riporta alla memoria tragedie belliche evitabili e conflitti combattuti con estrema atrocità. Queste foto a colori mostrano il conflitto da un punto di vista particolare, rendendo attuale un’epoca passata.
In un momento in cui, per celebrare il centenario, le immagini in bianco e nero invadono i canali mediatici, questi scatti a colori possono essere un’ottima alternativa per indagare il passato.
La Prima Guerra Mondiale fu il primo conflitto combattuto in trincea. Durante la guerra migliaia di uomini persero la vita nel tentativo di difendersi da cecchini, intemperie e malattie.
I soldati trascorrevano la loro vita in trincea. In questo scatto un soldato taglia i capelli ad un compagno sul fronte Albanese.
Alcuni soldati tedeschi posano per immortalare l’inizio della guerra.
Lo scatto mostra le protezioni, utilizzate durante la guerra, contro le armi chimiche. Un soldato canadese posa con il suo cavallo, indossando una maschera antigas.
Dei soldati indiani indossano maschere antigas durante la loro attività in trincea.
Le armi chimiche rappresentarono un progresso tecnologico temibile sul campo di battaglia. I piccioni viaggiatori, trasportati da piccionaie mobili, furono utilizzati per inviare messaggi al quartier generale dalle linee del fronte.
La Prima Guerra Mondiale fu veramente un conflitto globale. I soldati immortalati in questo scatto sono membri della prima forza imperiale australiana.
In questo scatto, dei soldati della fanteria canadese posano con animali mascotte della loro unità. Gli animali domestici aiutarono i soldati ad alleviare la disperazione nei momenti più difficili del conflitto.