Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- È stata la settimana della BCE. La banca centrale ha tagliato i tassi di interesse, ha aumentato l’ammontare dei titoli acquistati mensilmente e ha annunciato nuove operazioni di finanziamento a lungo termine (TLTRO).
- L‘inflazione è salita oltre le attese in Cina a febbraio, col dato più forte da luglio del 2014. L’indice dei prezzi al consumo è aumentato del 2,3% annuo, rispetto al +1,8% di gennaio e al +1,9% stimato dagli economisti, trainato soprattutto dai prezzi dei prodotti alimentari (+7,3%).
- L’agenzia di rating Fitch ha tagliato le stime di crescita sul Pil italiano di quest’anno e del prossimo, a causa del peggioramento della situazione internazionale. Ora prevede per l’Italia una crescita dell’1,0% nel 2016 e dell’1,3% nel 2017, contro stime rispettivamente a +1,3% e a +1,5% contenute nel Global Economic Outlook dello scorso dicembre.
Mercati
Azionario
La prima parte della settimana è stata vissuta nell’attesa delle dichiarazioni di Mario Draghi. Tuttavia nella fatidica giornata di giovedì i mercati azionari europei hanno chiuso in netto ribasso sulla scia dell’intervento del presidente della Bce che ha sottolineato la presenza di limiti a ulteriori tagli dei tassi, spegnendo l’iniziale entusiasmo. Cambio di rotta nella giornata odierna: i mercati hanno messo a segno decisi rialzi e questo è una conferma della volatilità dei mercati in questo periodo. Piazza Affari chiude un’altra settimana decisamente positiva e continua così il recupero delle perdite registrate da inizio anno.

Obbligazionario
I tassi d’interesse offerti dai titoli di Stato sono generalmente saliti a livello internazionale. Il decennale americano presenta un rendimento in salita all’1,963%, valore che non veniva toccato da inizio anno. In salita anche i rendimenti del decennale tedesco (0,273%) e di quello inglese (1,567%). In calo, invece il rendimento del BTP a 1,33% e lo spread BTP/Bund si avvicina alla soglia psicologica dei 100 punti, scendendo a circa 106 punti. Rendimenti in salita sul mercato corporate europeo; viceversa sul mercato americano si assiste ad un rialzo dei prezzi, e quindi ad una riduzione del rendimento.

Valute & Commodities
Nel mercato delle valute il dollaro rallenta la sua corsa. Il biglietto verde, infatti, perde forza nei confronti della moneta europea ed il cambio euro/dollaro sale a 1,1155 (+1,4%) grazie anche alla forte volatilità del cambio durante il discorso di Draghi . Riprende forza la sterlina, dopo aver perso terreno nelle scorse settimane, ed il cambio sterlina/dollaro sale a 1,4376 (+1,0%). Il petrolio continua ad essere caratterizzato da forti alti e bassi; il petrolio nero non sembra trovare pace, tuttavia chiude la settimana a +4,8% riuscendo a superare la barriera psicologica dei 40 dollari al barile (40,8). Settimana praticamente invariata per il lingotto d’oro.
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
Europa – Archiviata la settimana della BCE, la prossima sarà la volta della Bank of England decidere in tema di politica monetaria. Non sono attesi particolari sconvolgimenti ed il tasso di interesse non dovrebbe subire modifiche e rimanere quindi allo 0,50%. In agenda anche il rilascio del tasso di disoccupazione del Regno Unito. Nella zona Euro l’agenda prevede il dato sulla produzione industriale del mese di gennaio. Inoltre avremo qualche dettaglio in più sull’indice dei prezzi al consumo; è attesa infatti la pubblicazione del tasso di inflazione del mese di febbraio.
USA – Settimana ricca di dati per il mercato americano. Tra i più rilevanti troviamo le vendite al dettaglio per il mese di febbraio, il tasso di inflazione dello scorso mese e l’indice di produzione della Fed di Philadelphia per il mese corrente. Dal mondo real estate avremo qualche maggiore indicazione sui permessi di costruzione rilasciati a febbraio e sul numero di nuovi cantieri edili.
Giappone – Dal Sol Levante in arrivo la conferma del dato sulla produzione del mese di gennaio.
Brics – Nessun dato di rilievo dalla Cina. In India ed in Sud Africa sarà ufficializzato il tasso di inflazione del mese di febbraio mentre in Russia ci sarà l’annnuncio del tasso di interesse.