Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- La BCE vara misure ulteriormente espansive di politica monetaria ma inferiori alle attese dei mercati. Occhi puntati sulle prossime riunioni della FED il 15 e 16 dicembre soprattutto dopo le dichiarazione della presidente Yellen sui tassi d’interesse e i dati positivi del mercato del lavoro USA.
- A partire dal 1 ottobre 2016 il Fondo Monetario Internazionale ha deciso di inserire lo yuan nel paniere delle valute di riserva ufficiali. Farà parte ufficialmente del gruppo di valute che determina il valore dei diritti speciali di prelievo, insieme a dollaro statunitense, euro, yen giapponese e sterlina inglese.
- Il Pil USA nel terzo trimestre è stato rivisto al rialzo in linea con le attese. Bene l’indice di fiducia Ifo delle imprese tedesche, salito oltre le stime. Nell’Eurozona il Pmi ha toccato il livello più alto degli ultimi 54 mesi.
Mercati
La riunione della BCE e le decisioni di Mario Draghi non sono piaciute molto ai mercati finanziari, soprattutto a quelli europei. I mercati si attendevano di più e questo si è inevitabilmente riflesso in un aumento delle vendite dei titoli azionari.
Il mercato azionario cinese ha registrato una settimana positiva, l’indice di Shangai ha infatti guadagnato il 2,5%. Negativo invece il Giappone (-1,3%), che comunque continua ad avere una buona performance positiva da inizio anno (+11,8%), e i Paesi Emergenti (-0,9% in settimana e -14,3% da inizio anno).
Le piazze europee chiudono la settimana in territorio fortemente negativo (-3,5%); cerca di limare le perdite invece le Borsa americana che, al momento della redazione di questo bollettino, segna -0,7% nell’ultima settimana.
Il continuo calo del petrolio inevitabilmente si fa sentire sul settore Energy, il peggior settore della settimana (-3,2%). Negativi tutti i principali settori, il settore Technology cerca di resistere (-0,6%); è il settore che da inizio anno ha la migliore performance (+11,4%).

Delusi dalla manovra di politica monetaria annunciata dalla BCE, i mercati dei titoli di Stato in Europa hanno registrato rialzi dei tassi d’interesse sulle diverse scadenze. L’attenzione dei mercati è adesso focalizzata sulle prossime decisione della FED; anche oltreoceano salgono i rendimenti dei titoli di Stato americani. Corsi in discesa pure per i titoli obbligazionari corporate a livello globale.

Il cambio euro/dollaro è 1,0892 (+2,8%). Durante il discorso di Mario Draghi la moneta europea ha fatto un vero e proprio balzo in avanti raggiungendo un massimo di 1,0890 intraday in pochi minuti. Anche la sterlina prende forza nei confronti del biglietto verde americano (+0,5%).
Continua a scivolare il petrolio (-3,6%) e scambia a 43,2 dollari al barile. Da inizio anno l’oro nero ha perso il 24,6% del valore. L’OPEC ha deciso di alzare la produzione a 31,5 milioni di barili al giorno rispetto ai 30 milioni di tetto massimo attualmente previsti. Non è una particolare sorpresa, la media di produzione negli ultimi mesi è stata di 31,7 milioni di barili, un numero che sfora la precedente quota massima fissata.
Da tenere d’occhio la prossima settimana
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
- Europa – L’agenda macroeconomica europea per la settimana prossima vede il rilascio del dato definitivo sul PIL del terzo trimestre dell’anno, e non sono attese modificate al dato preliminare pubblicato a metà novembre. In settimana è prevista la riunione di Bank of England che deciderà sui tassi di interesse, secondo il consensus non ci saranno particolari sorprese. Italia, Germania, Grecia e Regno Unito renderanno noti i dati sulla produzione industriale del mese di ottobre; questo dato è importante in quanto indicativo delle condizioni di salute delle imprese e , di conseguenza, dell’attività economica. Iniziano ad arrivare anche i primi dati sull’inflazione da Francia, Grecia, Germania e Portogallo.
- USA – In attesa della riunione della FED a metà dicembre non sono previsti per la settimana prossima particolari dati rilevanti per l’economia americana. Da segnalare sono i numeri sulle vendite al dettaglio per il mese di novembre e l’indice di fiducia del Michigan di dicembre.
- Giappone – In agenda per la settimana prossima dal Sol Levante i dati sul PIL del terzo trimestre dell’anno. Il dato è atteso in rialzo rispetto al negativo dato preliminare rilasciato a metà novembre.
- Brics – Notizie dall’economia cinese; la prossima settimana sarà reso noto il dato sulla produzione industriale del mese di novembre. Per la Cina è tempo, inoltre, di determinare l’inflazione; in settimana sarà rilasciato l’indice dei prezzi al consumo, atteso in rialzo rispetto al dato precedente. Il dato sarà calcolato e reso noto anche per Brasile e SudAfrica. In Russia sarà annunciato il nuovo tasso di interesse, atteso in lieve calo rispetto al mese precedente.