Quali sono stati i fatti salienti della settimana?
- Il governo cerca soluzioni, nell’ambito delle regole UE, nei confronti dei detentori di obbligazioni subordinate che hanno perso i soldi dopo i salvataggi di Banca Marche, Banca Etruria, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti.
- Il prezzo del petrolio WTI scende al di sotto dei livelli raggiunti nel 2008 dopo la decisione dell’Opec di non voler tagliare la produzione di greggio.
- La Banca centrale cinese ha tagliato il tasso di riferimento dello yuan rispetto al dollaro a livello più basso dal 2011.
- Per il Giappone non si parla più di recessione: per la terza economia mondiale è stato rivisto al rialzo il dato sul PIL, rispetto ai dati preliminari (+1% su base annua).
Mercati
Azionario
Settimana negativa per i mercati finanziari. Le vendite hanno segnato tutti i mercati e tutti i settori. Le performance da inizio anno sono comunque positive per Italia (+10,7%), Giappone (+10,1%) ed Europa (+4,2%); continua il calo dei Paesi Emergenti.
Tra i peggiori settori della settimana troviamo naturalmente il settore Energy (-3,1%), colpito dal brusco calo del petrolio. Settimana all’insegna delle vendite anche per le Banche (-2,8%), non solo in Italia, ma in tutta Europa. Il settore Technology resta quello con la migliore performance da inizio anno (+8,3%).
- Azioni Italia: FTSEMIB; Azioni Europa: Stoxx Europe 600; Azioni USA: S&P500; Azioni Giappone: Topix; Azioni Emergenti: MSCI Emerging Market. Indici Settoriali: MSCI World relativo al settore
Obbligazionario
Scendono i tassi d’interesse offerti dai titoli di Stato a livello internazionale. Sul fronte delle aste pubbliche la Germania ha collocato 2,5 miliardi di titoli a due anni a tassi negativi (-0,32%) mentre Francia, Spagna ed Italia hanno collocato titoli di Stato con scadenze ridotte (entro un anno) a tassi sottozero. Infine sul mercato delle obbligazioni corporate scendono i corsi a livello globale ad eccezione delle obbligazioni europee investment grade.
- Obbl. Gov. Italia, USA e internazionali: Bloomberg EFFAS; Obbl. Gov. Paesi Emergenti: JPMorgan EMBI Plus; Obbl. Investment Grade zona euro e USA: Bloomberg Index
Valute & Commodities
Il cambio euro/dollaro è 1,0996 (+1,1%). L’attesa della riunione della FED inizia a farsi sentire sul mercato dei cambi. Il rafforzamento della moneta europea nei confronti del biglietto verde continua anche in questa settimana. Da inizio anno l’euro ha perso più del 9%. Prende forza anche la sterlina, il cambio con il dollaro è 1,5219 (+0,7%).
Sul fronte delle commodities si registra un forte calo del valore del petrolio (-10%) che rompe al ribasso la soglia dei 40 dollari al barile (38,7). Secondo il capo dell’International Energy Agency il prezzo dell’oro nero rimarrà basso anche il prossimo anno; gli investimenti nella produzione sono in calo per il secondo anno consecutivo e questo fatto non avveniva da un trentennio.
Da tenere d’occhio questa settimana
Ecco i dati macroeconomici che saranno pubblicati nel corso della settimana e la stima del consensus (fonte: Bloomberg).
- Europa – L’agenda macroeconomica europea per la settimana prossima prevede importanti dati fin dall’inizio. Si comincia con il rilascio del dato sulla produzione industriale del mese di ottobre, e si continua con l’indice PMI manifatturiero del mese di dicembre, atteso in linea con quello precedente, e con l’indice dei direttori agli acquisti. Inoltre è previsto anche la pubblicazione del tasso di inflazione; il dato annuale dell’indice dei prezzi al consumo, nel mese di novembre, dovrebbe essere inalterato rispetto ad ottobre.
In Germania è in agenda il dato sull’indice ZEW delle condizioni economiche tedesche e del sentiment sull’economia per il mese di dicembre; il dato è atteso in rialzo. Un altro dato degno di nota, per lo stato delle imprese tedesche, è l’indice IFO sulla fiducia della aziende in Germania. Nel Regno Unito, invece, saranno resi noti i numeri delle vendite al dettaglio del mese precedente. - USA – È arrivata la settimana della FED. La prossima settimana si deciderà se e di quanto verrà alzato il tasso di interesse negli USA. Gli analisti si attendono un lieve rialzo dei tassi a 0,50%. Staremo a vedere. Altri dati importanti per l’economia a stelle e strisce sono i permessi di costruzione rilasciati nel mese precedente e l’indice di produzione della Fed di Philadelphia.
- Giappone – In agenda per la settimana prossima dal Sol Levante i dati relativi all’indice Tankan dei grandi produttori manifatturieri e alla produzione industriale del mese di ottobre. Questi dati sono molto importanti per capire lo stato di salute delle imprese nipponiche.
- Brics – La prossima settimana non è previsto nessun dato di rilievo dalla Cina. In India e in Brasile sarà reso noto il tasso di inflazione. Sempre in Brasile, e anche in Russia, sarà rilasciato il dato sul tasso di disoccupazione.