“La Vecchia New York era funky, non profumata. Aveva l’odore del sesso” scriveva David Byrne, il fondatore dei Talking Heads, sul sito Creative Time Reports, suonando un campanello d’allarme: “la città sta diventando un luogo per soli ricchi e rischia di perdere quel Dna unico.”
In effetti New York era una città diversa all’epoca in cui il musicista scozzese vi si insediò attratto dal fermento culturale degli anni ’70. “La cittù è un corpo e una mente – prosegue il cantante – una struttura fisica, nonchè un archivio d’informazioni e idee. La conoscenza e la creatività sono le risorse. Se le componenti fisiche (e finanziarie) sono funzionali, allora il flusso di idee, creatività e informazioni è facilitato. La città è una fontana che non smette mai di funzionare: genera la propria energia dalle interazioni umane che avvengono in essa. Purtroppo, stiamo arrivando ad un punto in cui molti cittadini di New York sono stati esclusi da questa equazione per troppo tempo.”
In questa carrellata d’immagini, il fotografo “di strada” Matt Weber, ci ripropone le scene di un’epoca perduta della vita Newyorkese. Un piccolo tesoro proveniente direttamente dagli anni ’70, ’80 e ’90.

Tutte le foto sono tratte da http://weber-street-