La Repubblica Popolare Democratica di Corea, conosciuta più comunemente come Nord Corea, è l’unica economia mondiale, assieme a quella cubana, a mantenere in piedi un sistema economico basato su un sistema di allocazione delle risorse pianificato centralmente e la predominante proprietà statale dei mezzi di produzione.
Durante gli anni ’90, è stata colpita da una delle più gravi carestie di tutto il XX secolo (nota anche come “Arduous March”), prodotto delle autodistruttive politiche domestiche imposte dal proprio modello economico di riferimento. Si stima che in quell’occasione, la Nord Corea abbia perso tra il 3 ed il 5% della popolazione. Dopo quindici anni da quella catastrofe una quota consistente della popolazione Coreana persiste in una condizione d’insicurezza alimentare, e svariati casi di cannibalismo sono stati tragicamente registrati durante lo scorso anno.
Inoltre, diverse organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch hanno accusato il discutibile regime di Kim Jong Un di occupare una delle peggiori posizioni nel mondo in materia di diritti civili. I nord coreani sono stati descritti come “uno dei popoli più brutalizzati del mondo“, a causa delle severe restrizioni imposte alla loro libertà politica ed economica. Tuttavia poche sono le informazioni, così come le prove fotografiche di tali atrocità, che il governo di Pyongyang si lascia sfuggire.
Il fotografo francese Eric Lafforgue, in questo unico reportage che gli è costato l’espulsione a vita dal paese, ci permette di sbirciare dal buco della serratura alcuni stralci di vita quotidiana sotto il regime del giovane Kim Jong Un. Dalla malnutrizione al lavoro minorile, le foto di Laffourge dipingono un quadro inquietante sulle condizioni di vita sofferte dalla popolazione Nord Coreana. “La vita è brutale in molti luoghi della Corea del Nord, lontano dagli standard occidentali” ha riferito Laffourge a New.com.au. Nessuna sorpresa allora se Kim Jong Un non voglia che queste immagini siano divulgate al pubblico globale.
Tutte le immagini sono tratte da Eric Lafforgue / Barcroft Media