L’Africa è Ancora Offline

Una grande percentuale della nostra giornata la passiamo online. Concepire la vita dell’uomo ‘disconnessa’ rispetto all’enorme e sempre rinnovata fonte di risorse 
e conoscenze che internet rappresenta è ormai impossibile. Tuttavia, malgrado la portata globale del fenomeno, non tutti i continenti vantano una distribuzione uniforme di accessi: vediamo innanzitutto la situazione in America del Nord ed Europa.

In base agli ultimi risultati (inerenti all’anno 2013) raccolti da Eurostat su un campione di individui di età compresa tra i 16 e i 24 anni è emerso che il 94% di questi ha avuto regolarmente accesso ad internet durante l’anno appena trascorso. Medesima situazione vale per gli Stati Uniti d’America: in base ad un’analisi risalente al 2011 e condotta sull’intera popolazione, è stato calcolato che il numero di utenti è pari a 245 milioni, terzo posto dietro soltanto a Cina ed Europa.

Dai dati cui abbiamo fatto riferimento emerge con chiarezza come i Paesi presi come termine di paragone abbiano costituito un sistema talmente ben organizzato (e probabilmente molto costoso) tale da rendere accessibile la rete a tutti, o quasi. La stessa regola non vale per un continente come quello africano, e che, pur ospitando il 14,3% della popolazione mondiale (circa 1.033 miliardi), ‘vanta’ soltanto il 4% di accessi ad internet.

Inoltre, bisogna precisare che gli accessi alla rete non sono equamente distribuiti all’interno del territorio africano, ma si concentrano essenzialmente o nella parte settentrionale, ripartiti tra Egitto e Marocco, dove l’8% della popolazione ha la possibilità di navigare su internet, o nella parte meridionale, in Sud Africa, dove può farlo l’11% della popolazione.

Il perché di queste carenze in un continente così vasto e popolato penso sia rintracciabile essenzialmente in due cause: in primis è difficile immaginare che un continente nel quale il 18% della popolazione, circa 265 milioni di persone, muore di fame, possa sostenere una spesa enorme come quella di creare infrastrutture adeguate a garantire un livello di accesso più o meno uniforme per tutti. In seconda battuta, la necessaria alfabetizzazione informatica che dovrebbe precedere l’utilizzo ed il ricorso ad un sistema informatico affinché questo possa risultare efficiente. Si tratta senza dubbio di una situazione gravissima, propria di un continente eccessivamente indietro rispetto ai tempi che corrono e che necessita di un sostegno forte e serio.

Vi sono ampissimi margini di miglioramento e numerose strade: una di queste potrebbe essere imboccata dalla stessa Unione Europea, che si è sempre fatta promotrice di azioni ‘pro Africa’, che potrebbe aiutare ad accelerare i tempi consentendo l’accesso alla rete anche a chi non è in grado di beneficiare di questo mezzo importantissimo, simbolo e riflesso del nuovo millennio.

Photo credit: oneVillage Initiative / Foter / CC BY-SA