La sicurezza stradale è una problematica diffusa in tutto il mondo. Solo in Italia secondo l’Ania, associazione imprese assicuratrici, ogni settimana sulle strade italiane perdono la vita 11 pedoni. Ma forse è arrivato un momento dove la tecnologia può venire in aiuto dell’uomo per ridurre drasticamente questo triste fenomeno.
Due progetti paralleli portati avanti dalla casa giapponese Honda e della tedesca BMW insieme all’Università di Monaco di Baviera stanno sviluppando un modo per proteggere i pedoni dai guidatori distratti e pirati della strada, unendo la tecnologia GPS a quella degli Smartphone e dei rilevatori di posizione che già oggi, installati su i modelli più costosi, permettono di impostare la velocità e frenare automaticamente basandosi sulla distanza della macchina che precede.
Il cuore di entrambi i progetti è la tecnologia V2P (da veicolo a pedone), basata sul sistema DSRC (dedicated short range comunications, sistema di comunicazione a corto raggio), costituita sostanzialmente da un rilevatore e da un allarme istallati sia sui telefonini dei pedoni sia sui cruscotti delle automobili. Per avvertire i guidatori quando un pedone sta per attraversare la strada o sta per spuntare da dietro un grosso veicolo parcheggiato, un messaggio sonoro e luminoso si attiva con una lampeggiante scritta “brake!”.