Il XVIII secolo fu un periodo florido di viaggi. Esploratori e amanti del Grand Tour presero armi e bagagli e visitarono il mondo. Le scoperte fatte da questi avventurieri riportarono alla luce delle città perdute nel tempo. La loro scomparsa può essere attribuita a motivi di vario genere: dai cambiamenti climatici alle catastrofi naturali, fino ai massacri dei conquistatori.
Oggi questi siti archeologici sono le mete turistiche più famose al mondo. Luoghi orfani dove la natura ha preso il sopravvento, creando atmosfere magiche. Visitare le culle delle civiltà antiche permette al turista di viaggiare nel tempo, esplorando magnifiche e grandiose città, che stupiscono per la complessità architettonica con cui furono progettate. Queste sono le dieci città, costruite, vissute e abbandonate nel corso della storia.
10. Hatra
Hatra è un’antica città in rovina del Governato di Ninawa, nella regione irachena della Jazira. La città si trova a quasi trecento chilometri da Baghdad. Hatra venne fondata dagli assiri durante il III secolo a.C e in seguito divenne la capitale del primo regno arabo. Nel 240 un attacco dei Sassanidi la rase al suolo.
9. Pompei
La storia di Pompei è riconducibile alla migrazione degli abitanti della Valle di Sarno. Questa popolazione formò un insediamento ai piedi del Vesuvio. Le prime tracce di un relativo sviluppo importante risalgono al VI secolo a.C. Il 5 febbraio del 62 d. C. la città fu colpita da un forte terremoto. Nell’estate del 79 d.C. una pioggia di cenere e lapilli sommerse Pompei. Nel 1997 l’UNESCO ha dichiarato Pompei Patrimonio Mondiale dell’Umanità.
8. Persepolis
Persepolis fu una delle cinque capitali dell’Impero achemenide. È situata a circa cinquanta chilometri dalla attuale città di Shiraz, in Iran. La costruzione iniziò nel 520 a.C. sotto Dario I e proseguì per quasi settant’anni. Il complesso non fu tuttavia mai terminato a causa dell’invasione dell’impero achemenide da parte di Alessandro Magno. Lo scopo era quello di ospitare le celebrazioni del nuovo anno durante i mesi di marzo.
7. Tikal
Tikal è la più estesa delle antiche città in rovina della civiltà Maya. Situata in Guatemala nel dipartimento di Petén. Attualmente fa parte nel Parco nazionale di Tikal, sito segnalato dall’UNESCO. La città, che raggiunse il suo massimo splendore tra il 700 e l’800 d.C., venne realizzata seguendo un codice simbolico pertinente alle credenze cosmiche maya. Il centro di culto è composto da sette complessi architettonici che ospitano stele ed altari. L’Acropoli invece era adibita ad uso residenziale.
6. Timgad
Le rovine di Timgad si trovano in Algeria. Fu una colonia romana fondata dall’imperatore Traiano. Le rovine sono un esempio della griglia con cui venivano costruite le città romane. La città a partire dal III secolo, divenne prima un centro di attività cristiana e poi, nel IV secolo, un centro donatista. Nel 535 Timgad fu occupata dal generale bizantino Salomone. In seguito ad un saccheggio da parte dei Berberi, Timgad venne però definitivamente abbandonata. Nel 1881 degli scavi archeologici la riportarono in luce. Cento anni dopo è entrata a far parte dell’elenco dei Patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.
5. Palenque
Palenque è un sito archeologico Maya situato nello stato messicano del Chiapas. Contiene alcune delle più belle opere d’architettura e scultura che i Maya abbiano prodotto. Le ricerche affermano che sia stato esplorato meno del 10% della superficie totale e ancora moltissime strutture rimangono coperte dalla foresta. Nel 1987, l’UNESCO ha dichiarato Palenque Patrimonio dell’Umanità.
4. Teotihuacan
Teotihuacán è il più grande sito archeologico precolombiano del Nord America. La città è situata in Messico nel comune di San Juan Teotihuacán. È stata dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO nel 1987. Nel momento di massimo splendore, nella prima metà del primo millennio, Teotihuacan fu la più grande città del continente americano. La città raggiunse il culmine del potere nel periodo compreso tra il 150 e il 450, quando fu il centro principale di un’importante cultura che dominò l’America Centrale. Il potere e l’influenza esercitata era pari all’antica Roma.
3. Petra
Petra è un sito archeologico della Giordania, posto a circa 250 km a sud della capitale Amman. Le numerose facciate intagliate nella roccia, riconducibili per la massima parte a sepolcri, ne fanno un monumento unico. Il sito è stato dichiarato Patrimonio dell’umanità dall’UNESCO il 6 dicembre 1985.Petra è considerata una delle sette meraviglie del mondo moderno.
2. Angkor Wat
Angkor Wat è un tempio khmer, all’interno del sito archeologico di Angkor, in Cambogia. L’ipotesi più probabile è che si tratti di un mausoleo, un luogo dove il re potesse essere venerato dopo la morte. Infatti, l’entrata principale è situata a ovest, come nei templi funerari, e non a est, come consuetudine per i templi indù. Wat riassume due principali caratteristiche dell’architettura cambogiana. È diventato il simbolo della Cambogia, tanto che appare sulla bandiera nazionale ed è oggi il luogo del paese più visitato dai turisti. Secondo il Guinness dei primati, è il più vasto sito religioso al mondo.
1. Machu Picchu
Il Machu Picchu è un sito archeologico inca situato in Perù. Fa parte dei Patrimoni dell’umanità stilati dall’UNESCO. La località è oggi universalmente conosciuta sia per le sue imponenti ed originali rovine, sia per l’impressionante vista che si ha sulla sottostante valle dell’Urubamba, circa 400 metri più in basso. Nel 2007 il Machu Picchu è stato eletto come una delle Sette Meraviglie del Mondo moderno.