Se è vero che le IPOs sono così esemplificative per la sfera della finanza, allora, vista la naturale connessione tra i due mondi, devono essere altrettanto importanti e significative per l’economia reale: devono, cioè, comportarsi come un termometro che ci aiuti a comprendere lo stato di salute delle imprese e di tutto ciò che le circonda.
Analizzando le offerte pubbliche iniziali da inizio anno ad oggi troviamo, per le sole imprese europee, 168 IPOs per un valore complessivo di 35 miliardi di euro. Nello stesso periodo dell’anno scorso erano state proposte 71 IPOs per un valore complessivo di 9 miliardi di euro. Anche lo scopo principale dell’offerta è significativo: l’anno scorso, per esempio, erano circa il 20% le IPOs in cui l’obiettivo primario era l’uscita dall’investimento iniziale delle società di private equity che detenevano quote azionarie nelle imprese oggetto dell’offerta. Quest’anno, invece, le operazioni con lo stesso fine sono più del 50% del totale.