Quando Polly Samson, moglie di David Gilmour, ha annunciato su Twitter che i Pink Floyd sarebbero tornati insieme per incidere un nuovo album, il web è impazzito. Liam Gallager ha appena annunciato lo scioglimento dei Beady Eye e già si parla di un ritorno degli Oasis. Nonostante le smentite di George Michael, i fan continuano a cercare di cogliere segnali dal web per una possibile reunion degli Wham.
Così i seguaci delle band storiche vivono le reunion dei loro idoli che hanno scritto o segnato la storia della musica, o semplicemente sono entrati nel cuore di milioni di fan che attendono il loro ritorno con trepidante fermento.
Bisogna dirlo, le band, in generale, non si tirano indietro. Ma perché dopo anni di inattività, gli Spandau Ballet decidono di fare un reunion tour? Perché, nonostante una carriera lanciata, Robbie Williams torna con i Take That per qualche concerto? Per amore della musica. Per rispetto verso gli ammiratori. Per la voglia di calcare il palco insieme ancora una volta. O per la venerazione del dio denaro. Infatti, la maggior parte di queste band torna insieme soltanto per un tour, un concerto, un cd.
Parliamo di cifre. I Genesis si sono sciolti ufficialmente nel 2000 dopo 33 anni di attività, ma già nel 2006 tornano a far parlare di loro con il tour Turn it on again che frutta più di 100 milioni di euro di incasso. Il tour Il ritorno delle Spice Girls: 27 milioni di incasso solo per le 17 serate nella O2 Arena di Londra (tutte sold-out). I Police tornano in attività con il The Police Reunion Tour nel 2007 per un incasso di più di 250 milioni di euro. Il tour Progress Live 2011 dei Take That si può così riassumere: 29 date sold-out, un incasso di 148 milioni di euro, terzo posto nella classifica dei 25 concerti più redditizi dell’anno stilata da Billboard.
I tour sono sicuramente il miglior modo per battere cassa in un mondo in cui la vendita dei cd è stata surclassata dal download e gli anni Duemila hanno così conosciuto questa ondata di ritorno. Oltre ai nomi già fatti possiamo ancora citare i Bluvertigo, i Massimo Volume, i 99 Posse, i Duran Duran. Che dire poi dei Led Zeppelin, il cui ultimo concerto è diventato un film ed è stato proiettato in 250 sale italiane, fruttando 560mila euro in un solo giorno?
I detrattori di questo genere di iniziative sostengono che non soltanto il denaro sia il principale movente, bensì il fatto che ormai le band storiche non abbiano più niente da aggiungere o meglio, che da solisti, il giocattolo di coloro che vivevano dell’onda lunga del successo della propria band, non funzioni più.
D’altra parte, qualunque sia la ragione che spinge le band a riunirsi, il successo dei loro tour testimonia la loro rilevanza sul panorama musicale che, forse, non riesce a fornire valide alternative. E se per un giovane di allora, una reunion dei Police significa tornare finalmente ad ascoltare la musica in cui a lungo si è rivisto e forse si rivede ancora, per un giovane di oggi può essere l’occasione di vedere dal vivo i miti con cui è cresciuto, di cui fino a quel momento aveva vissuto soltanto l’eco.