Le Smart Cities e la Nuova Organizzazione Sociale

Fin dalle origini, per istinto di sopravvivenza, l’uomo tende ad aggregarsi in comunità. Aristotele definiva l’essere umano come “animale sociale”, naturalmente orientato a creare legami con gli altri, costituendosi in società. Oggi, il modello rivoluzionario della “smart cities” torna ad esaltare l’elemento umano all’interno delle infrastrutture e dei processi, sia sociali che economici e produttivi, introducendo un codice di valori concentrato su tre principi generali:

1) Partecipazione: esigenza distribuita di un ruolo attivo e propositivo nella comunità;

2) Collaborazione: condivisione delle risorse e progettazione distribuita;

3) Comunità: forte senso di unione e di responsabilità.

Il concetto di Stato, come unità politica, economica e produttiva, ha allontanato e invecchiato, nel corso della storia recente e contemporanea, l’idea del legame sociale tra individui come primo motore di produttività, organizzazione e efficienza. Accentrando le decisioni e le risorse, l’organizzazione statale si allontana dai problemi reali dei suoi cittadini.