La Fiat, per assicurare ai suoi investitori la crescita necessaria, pari al 10% l’anno per un mezzo decennio, dovrà per forza guardare a “un’altra grande operazione” dopo Chrysler. Lo scrive Financial Times, che in un commento sulla Lex Column scommette su uno shopping di Fiat in Giappone, notando come Mitsubishi abbia stretto un accordo di fornitura a Chrysler, ma citando anche possibili prede come Mazda o Suzuki, quest’ultima forte anche in India dove Fiat ha una presenza scarsa.
Intanto il Lingotto ha annunciato che l’ultima assemblea degli azionisti della storia italiana della Fiat si terrà il primo agosto a Torino. In quella data si terrà la riunione straordinaria per votare la fusione tra Fiat e la società di diritto olandese Fiat investements n.v. Questa operazione segnerà la nascita della nuova holding del gruppo: la Fiat Chrysler automobiles N.V., con la sigla Fca. Se l’assemblea degli azionisti voterà la fusione, entro fine ottobre la nuova società verrà quotata a Wall Street. Ed è proprio da New York che è arrivata la notizia che Marchionne aspettava da tempo. La Sec, l’organismo di controllo della Borsa della Grande Mela, ha dato il via libera al progetto di fusione. Il semaforo verde permetterà la quotazione in borsa della nuova società e consentirà a Marchionne di poter far ricorso ai capitali Usa.