Anche gli ebook invecchiano. O almeno così dicono le ultime analisi di mercato: negli Stati Uniti il 2015 ha segnato un calo del 10% nella vendita di ebook, mentre Kindle e simili continuano a non convincere davvero i lettori, che non li comprano quanto dovrebbero. Così, come fu per la radio all’avvento della televisione, anche la carta pare destinata a sopravvivere allo schermo digitale.
Una tendenza conservatrice, questa, che però non piace al mondo produttivo. A tal punto che addirittura il colosso mondiale Google ha deciso di scomodarsi e intervenire per cambiare la situazione. Ne è nata una collaborazione tra il Creative Labs di Google, con sede in Australia, e una piccola casa editrice londinese, Visual Editions: l’obiettivo è quello di creare una sorta di iperlibro basato sul principio di interattività, nel tentativo di invitare il lettore a partecipare più attivamente alla lettura, trasformando un racconto in una vera e propria esperienza.
Il risultato degli esperimenti condotti negli ultimi mesi è il progetto Editions at Play, un’iniziativa che mira ad utilizzare appieno le nuove tecnologie dell’editoria multimediale, mettendole al servizio di un supporto digitale, preferibilmente lo schermo dello Smatphone. Per esempio, il primo libro pubblicato in questa veste avveniristica s’intitola Entrances & Exits e “funziona” insieme a Google Street View, per mostrare in tempo reale i luoghi in cui è ambientata la storia, contenuti eccezionali ai quali è possibile accedere semplicemente toccando la piccola bussola che compare sullo schermo.
Il ragionamento che ha portato Google a mettere a punto il progetto è il seguente: lo scarso successo del sistema di lettura digitale sarebbe dovuto al carattere eccessivamente “derivativo” degli ebook, il cui formato basico non offre nulla di veramente nuovo al lettore rispetto alla carta. Con l’iperlibro si vuole dimostrare che “il digitale ha un potenziale narrativo che non può essere trasferito su carta”, s’intende cioè valorizzare la specificità del nuovo supporto.
L’iniziativa, secondo i promotori, aprirà nuovi orizzonti al mercato librario: in futuro leggere diventerà solo una delle tante attività possibili all’interno dell’universo-libro, mentre si aggiungeranno opportunità di condivisione, collegamenti, si parla persino di realtà aumentata. Il tutto privilegiando il formato smartphone, strumento imprescindibile per la generazione nata dopo gli anni 80.
Vivere un libro, anziché leggerlo. Sarà questa la salvezza dell’editoria? Le scommesse sono aperte.