L’Italia è uno dei Paesi in cui esiste un buon sostegno pubblico per i giovani che vogliono studiare o formarsi all’estero. È quanto risulta da uno studio della Commissione europea, il “Quadro di valutazione della mobilità” che riconosce l’Italia come uno dei Paesi europei più virtuosi insieme a Germania, Belgio, Spagna e Francia. È una delle risposte all’invito, formulato dalla Consiglio europeo agli Stati membri, ad eliminare gli ostacoli che rendono difficile seguire un corso di studi e una formazione all’estero.
Il quadro di valutazione della mobilità è stato sviluppato da Eurydice, la rete di unità nazionali coordinate dall’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura (Eacea). L’analisi si concentra su cinque fattori essenziali:
– informazione e orientamento sulle opportunità di mobilità;
– portabilità dei sussidi agli studenti;
– conoscenza delle lingue straniere;
– riconoscimento degli studi all’estero;
– sostegno agli studenti provenienti da contesti svantaggiati.
L’Italia si distingue, in particolare, su questo ultimo punto e nella capacità di orientamento degli studenti verso le migliori opportunità di formazione all’estero. Per quanto riguarda le lingue straniere, l’Italia è in buona posizione per la durata in anni di studio della prima lingua, mentre per la seconda lingua non è alla pari con gli altri Paesi.
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