Isteria collettiva, palinsesti di tutto il mondo occupati per giorni, social presi d’assalto, vite distrutte. Per immaginarsi il mondo della musica e delle teenager senza i One Direction, la più redditizia e famosa band della storia della musica pop, ci vorrebbe questo genere di fantasia. E non solo.
Non succederà. O almeno, ad oggi nessuno ha deciso di fermare il corso degli avvenimenti storici dando questa sconvolgente notizia. Ma qualcuno potrebbe soffermarsi per qualche istante a calcolare ciò che genererebbe in termini economici se il celebre quintetto inglese decidesse di prendersi una pausa come è avvenuto nel corso degli anni a tutti i più famosi gruppi pop della Mtv Generation.
Partiamo da una riflessione molto semplice. Quanto vale oggi il giocattolo One Direction? Tanto, forse troppo. O meglio, una cifra tale che potrebbe dare addirittura respiro a qualche piccola economia o salvare centinaia di aziende. Si calcola infatti che nel solo 2014 i beniamini delle teenagers porteranno nelle proprie casse circa 3 miliardi di dollari. Follia? Ragioniamo.
Un miliardo e 100 milioni di euro i proventi del proprio tour, 200 milioni il valore del loro contratto discografico, 500 milioni quello del merchandising venduto e un altro miliardo dagli incassi del loro kolossal cinematografico e della vendita dei dvd, più vari sponsor per un valore di circa 200 milioni di dollari. Il tutto da dividere con i propri manager e soprattutto per cinque.
Ma se domattina uno tra Henry, Zayn o Niall solo per citarne alcuni dovesse capitolare per quintuplicare i propri guadagni e diventare così uno degli uomini più ricchi del pianeta cosa accadrebbe? Beh, si stima che il valore attuale della boyband possa appunto moltiplicarsi per cinque e generare introiti del valore di 15 miliardi di dollari.
E le conseguenze? Pensiamo a qualche curiosità: uno studio americano sostiene che ai tempi storici dello scioglimento di altri gruppi musicali il gettito fiscale originato dal massiccio ricorso dei fan a terapie da parte di analisti rei di diventare una sorta di faro nella notte per le vittime del sistema musicale, sia aumentato del 30%. Una cifra che in valori si tradurrebbe solo per il nostro Paese a qualche decina di milione di euro. Pare che anche il settore turistico potrebbe gioire di un improvviso scioglimento. O più specificamente, il paese anglosassone e le città che hanno dato i natali ai cinque milionari under 24. Si stima infatti che gli ingressi in Inghilterra per le tenebrose fans potrebbero portare nelle casse britanniche circa 300 milioni di sterline. Non male. Se non altro si potrebbe finanziare per ben sette anni il costo della monarchia e della famiglia Windsor. Last but not least gli sponsor.
A proposito di perdite, pensate se Nabisco, per intenderci, il colosso americano produttore dei biscotti Oreo, sponsor del tour da 1 miliardo di dollari della boy band, perdesse la possibilità di far sgranocchiare il famoso dolce a coloro che quest’anno per imitare i loro idoli hanno fatto aumentare le vendite del 34%. Il tutto si tradurrebbe in 400 milioni di euro di ammanco nelle casse dell’industria dolciaria. Insomma ragazzi, continuate a cantare. Il mondo dell’economia non è ancora pronto ad affrontare una disgrazia (o un’opportunità) simile.