Lo Strano Orgoglio Italiano

In questi giorni ha fatto discutere definire l’operazione di raddrizzamento della Costa Concordia un “orgoglio italiano”. I commenti, che si sono susseguiti dall’ormai famoso tweet del Presidente del Consiglio, spaziano da frasi ironiche sulla presunta italianità dell’operazione (il direttore dell’operazione è sudafricano) ad espressioni di perplessità verso un’impresa che non sarà mai in grado di far dimenticare la nostra bruciante figuraccia di fronte al mondo intero. Il fatto che il supporto finanziario ingegneristico e logistico, in una delle operazioni di recupero più ambiziose della storia sia completamente italiano, non ha, nella maggior parte dei nostri compatrioti, generato alcun senso di orgoglio. Perchè?

Capita spesso che i media cerchino di dare visibilità a qualche eccellenza italiana in questo o in quel caso: i successi nel settore aerospaziale con il nuovo vettore Vega, la moda, la tradizione cantieristica, i distretti industriali e molto altro. Tuttavia, spesso la divulgazione degli elementi positivi che contraddistinguono il nostro Paese è controbilanciata da un’abbondanza, quasi patologica, di scetticismo, cinismo e autocritica.

In poche parole, almeno a sensazione, gli italiani che parlano male dell’Italia sono molti di più di quelli che ne parlano bene. Le motivazioni sono quasi sempre le stesse: la corruzione, l’evasione fiscale, la mafia, la burocrazia, i sindacati (chi ne vorrebbe di più e chi ne vorrebbe di meno), lo stato sociale, le tasse, la disuguaglianza e l’indice di Gini, il debito pubblico, lo spread, la disoccupazione, la casta…e a tutto questo si aggiunge il fatto che, quando studiamo storia, impariamo che, dalla caduta dell’Impero Romano, il nostro popolo ha subito conquiste e occupazioni. Il risultato è che non vediamo il nostro Paese come un’istituzione degna di rispetto e lo consideriamo, almeno a parole, una “repubblica delle banane”.