Quattordici anni. Sono trascorsi quattordici anni da quando il governo cinese decise di emettere un fortissimo e inderogabile divieto di commercializzazione di consolle per videogiochi provenienti da altri paesi del mondo che non fossero, giustappunto, la Cina stessa.
Quello di questi primi giorni di maggio rappresenta un annuncio tanto inaspettato quanto epocale per un paese che nell’importazione di videogiochi e consolle vedeva una contaminazione per sé e per le proprie generazioni. Ebbene, dello slancio e dell’apertura cinese verso quello che si potrebbe definire come “libero mercato delle consolle” beneficerà, prima tra tutti i concorrenti, l’Xbox One, almeno stando a quanto annunciato da Microsoft. L’accordo sarà formalizzato a breve e prevederà l’ingresso della compagnia fondata da Bill Gates e Paul Allen all’interno del vasto e fruttuoso mercato cinese.
Secondo stime recenti, qualora la Microsoft dovesse addentrarsi nel mercato cinese con l’Xbox One, potrebbe superare con grandissime probabilità le vendite della sua più acerrima concorrente, e cioè la Sony, che con la PlayStation 4 ha venduto 7 milioni di unità in tutto il mondo. Il mercato cinese vanta circa mezzo miliardo di giocatori su 1 miliardo 378 milioni di abitanti; si tratta di un dato impressionante, senza dubbio oggetto di riflessione della Microsoft proprio perché vorrebbe significare portare avanti una potenziale enorme vendita verso chi, sino ad oggi, è rimasto escluso da grande mercato delle rinomate consolle straniere.
Aspetto negativo con cui la Microsoft dovrà sicuramente confrontarsi, di contro, riguarda il reddito medio dei consumatori di videogiochi cinesi, stabile intorno ai 660 dollari al mese, pari circa il prezzo della stessa consolle; ciò significa che Microsoft sarà tenuta ad andare in contro al consumatore qualora non volesse chiudere battenti ancora primi di aprirli. La Cina, figurando come un mercato dei videogiochi da circa 10 miliardi di dollari, rappresenta un bottino troppo attraente per restare a guardare e proprio per questa ragione, malgrado le enormi difficoltà che potrebbero nascere da un approccio a un simile mercato (basti pensare al contrabbando illegale tanto dei videogames quanto delle consolle stesse), è difficile credere che la Microsoft non porrà in essere delle politiche di prezzo volte ad affermarsi anche in questo territorio, aumentando ulteriormente il proprio fatturato che, ad oggi, ammonta a 96,85 miliardi di dollari.
In realtà è ancora più assurdo credere ed illudersi che la Sony, azienda leader nel mercato dei videogames, si limiterà a fare da ricca spettatrice. Chi vivrà, vedrà.