In genere si tende a pensare che le decisioni di acquisto dei clienti sono determinate dalla qualità del prodotto, dal marchio, dalle campagne pubblicitarie. In realtà, a questo mix di fattori se ne aggiunge uno molto spesso sottovalutato, ma che, soprattutto nell’era di internet e dell’innovazione, assume una importanza sempre maggiore. Parliamo delle recensioni online.
Ogni giorno qualcuno consulta TripAdvisor per trovare luoghi di interesse e ristoranti, Booking.com per cercare alberghi che soddisfino le proprie esigenze e, puntualmente, ciò a cui ci si affida sono le opinioni di chi recensisce. La stessa cosa succede quando si vuole acquistare un cellulare o un pc, un tablet o un’auto (generalmente non di lusso).
Si conducono ricerche per capire non solo quali sono le caratteristiche di un prodotto ma anche, e soprattutto, per conoscere la cosiddetta “online reputation” dello stesso. Non bisogna poi dimenticare che l’avvento dei social network ha facilitato lo scambio di opinioni tra amici e conoscenti, potendo ormai tutti disporre di mezzi di informazione estremamente semplici da usare, utili e veloci.
Il caso Asus
ASUSTeK COMPUTER Inc. – fondata nel 1989 a Taiwan e il cui nome ha origine dal cavallo alato della mitologia greca Pegasus, simbolo di successo – costruiva console di videogame e computer per altre società. Stimata dalle altre aziende operanti nel settore ma per lo più sconosciuta ai consumatori finali, volle scommettere su un progetto ambizioso: sviluppare computer che avessero il proprio marchio (Asus, appunto). Quando – nel 2007 – fu presentato, l’ASUS Eee Pc ricevette sin da subito recensioni positive e in poco tempo il passaparola lo rese un enorme successo. Oggi, a distanza di otto anni, Asus è uno dei primi marchi mondiali nella vendita di PC.
Nuove strategie di marketing
Gli esperti di marketing conoscono l’importanza dello scambio di informazioni e opinioni tra consumatori. Nonostante ciò, molti di loro trascurano le nuove tendenze e continuano ad utilizzare le stesse strategie di anni fa. Certo, non bisogna generalizzare e pensare che anche per acquisti ricorrenti (e poco rilevanti) siano determinanti le opinioni altrui (pensiamo al latte, al dentifricio, ai tovaglioli di carta: nella scelta di questi prodotti siamo portati a preferire una certa confezione, il prezzo ecc). E’ però comunque necessario fare i conti con la mutevolezza del processo decisionale, ormai soggetto a condizionamenti esterni e ad altri fattori che gli operatori di marketing faticano a controllare.