“Mens Sana in Corpore Sano”: ecco Come Fare in 5 Passi

La vita universitaria è un momento critico per chi è abituato a fare attività fisica, anche a buoni livelli. La mole di studio, le prime esperienze lavorative, le nuove reti di rapporti ed i crescenti impegni sottraggono tempo a quello da dedicare alla cura del proprio corpo. Ecco perché Smartweek vi propone 5 consigli per non trascurare né lo studio né l’attività fisica.

1. Darsi un Obiettivo

“Ma chi me lo fa fare?”. Questa è la prima domanda che si pone chi cerca di conciliare lo studio universitario – spesso totalizzante – con un’attività fisica continua e duratura. Il problema non va accantonato, ma risolto: serve un obiettivo. Che lo scopo sia meramente estetico – basti pensare a chi va in palestra – o sportivo – come negli sport di squadra -, bisogna che esso sia ben chiaro e convincente per essere sempre motivati a sudare e faticare allo stesso tempo. Più l’obiettivo ci starà a cuore e più riusciremo a trovare tempo e forza per fare attività fisica, nonostante lo studio assorba molte energie ed altrettante ore.

2. Non Perdere Tempo

Ogni giorno abbiamo 24 ore a disposizione: troppo poche. Ma, pensandoci bene, c’è sempre del tempo che potremmo definire “perso” e che invece vorremmo e dovremmo impiegare meglio. Quello è il tempo per muoversi e fare sport. Pensando ai benefici che se ne traggono, non sarà difficile ricavare anche un’ora tutti i giorni, o, magari, solo due-tre volte alla settimana, per divertirsi e curare il proprio corpo. Riposare solo il tempo necessario, studiare concentrati e non in modo dispersivo, ottimizzare gli spostamenti: bastano pochi trucchi per risolvere dei problemi che spesso trasformiamo in alibi. Forse 24 ore sono poche, ma possiamo sempre sfruttarle al meglio: organizzarsi è il segreto.

3. Investire Su di Sé

L’attività fisica si fa per se stessi. Punto. Questo comporta due aspetti: la volontà di migliorarsi e la spesa, contemporanea, di soldi, tempo e forze. Per portare avanti il primo dei due aspetti bastano orgoglio e amor proprio. Il secondo, può sembrare a un primo step negativo ma, riflettendoci meglio, investire economicamente e personalmente sul proprio corpo è anche uno stimolo a non mollare. Le scarpe che ho comprato, l’abbonamento in palestra, le due ore in cui non ho studiato, il sonno la sera presto per la troppa stanchezza: tutte cose abbastanza spiacevoli, ma altrettanto motivanti per andare avanti, tenendo presente il proprio scopo.

4. Cercare un Feedback

La domanda del punto 1 torna puntuale se i risultati mancano. Ecco perché è necessario avere un feedback positivo rispetto all’attività fisica: migliorare le proprie prestazioni e il proprio corpo, avere sensazioni positive, sentirsi stanchi ma soddisfatti. Se il sacrificio può dare una spinta, ancora di più fanno i risultati. Per questo, bisogna anche individuare l’ambito in cui possiamo rendere al meglio ed ottenere i maggiori benefici: alcuni sceglieranno l’atletica, altri la palestra, altri il calcetto, altri ancora (chissà se esistono!) il curling. Quindi, stiamo attenti a non fossilizzarci e cerchiamo qual è l’attività che fa per noi, prendendola sul serio!

5. Divertirsi

Sacrifici, benefici: ok. Però è innegabile che, quasi tutti, se ci muoviamo è perché ci vogliamo divertire. Dunque non abbandoniamo lo sport che ci appassiona perché “ci porta via troppo tempo”! Si possono trovare categorie e associazioni sportive per ogni tipo di esigenza, senza rinunciare alle proprie passioni. Chi riesce a conciliare divertimento e fatica, non mollerà mai e otterrà risultati migliori. Beh, che dire poi dei rapporti di amicizia che nascono negli spogliatoi o su un campo di gioco?!? Precludersi questo aspetto a questa età sarebbe un errore e sintomo di poca lungimiranza.

Photo credit: Jean Henrique Wichinoski / Foter / CC BY-SA