Per più di un secolo, la prospettiva di creare una società simile a quella terrestre su un altro pianeta è stato tema ricorrente nella cultura popolare, nei film fantascientifici e negli ambiti tecnologici. E in particolare Marte è da sempre stato il pianeta prescelto dalla cultura fantascientifica, non solo come pianeta originario degli extraterrestri, ma anche come un pianeta in cui gli umani potrebbero creare una versione migliore della vita che hanno sulla Terra.
Con Elon Musk quella che sembra solo un’utopia potrebbe diventare realtà: il miliardario e fondatore di SpaceX vuole trasferire un milione di persone su Marte nella speranza di salvare l’umanità da morte certa. Musk ha presentato la sua visione di un possibile futuro su Marte al 67° Congresso Astronautico Internazionale a Guadalajara, in Messico, durante un discorso durato circa 63 minuti.
Musk ha iniziato la sua presentazione con queste parole: “La storia umana può biforcarsi in due direzioni: una possibilità è restare sulla Terra per sempre ed aspettare che un eventuale evento ci porti all’estinzione. L’alternativa è quella di diventare una civiltà spaziale e una specie multi planetaria che, spero siate d’accordo, penso sia la giusta strada da percorrere.” Come la migrazione avrebbe luogo? Su dei mezzi appositamente creati da SpaceX, ovviamente. Ed ha anche proposto un ambizioso calendario di viaggi su Marte che si svolgerà ogni due anni a partire dal 2018.
Con quali mezzi andremo su Marte?
Secondo un video rilasciato da SpaceX, i voli che condurranno dalla Terra a Marte avranno bisogno di molti componenti. Prima di tutto, un enorme razzo (che deve ancora essere costruito), più potente di qualsiasi razzo mai prodotto, che permetterà di far arrivare in orbita una capsula con almeno 100 persone al suo interno. Mentre la capsula è in orbita, il razzo tornerà sulla Terra per ricaricare il serbatoio di propellente. Avvenuto il rifornimento, il razzo verrà rilanciato e si unirà di nuovo alla capsula contenente i passeggeri. Completata la procedura, il razzo sarà alimentato tramite appositi pannelli solari cosi da concludere il viaggio in circa 90 giorni con l’arrivo su Marte, stando a quanto detto da Musk.

SpaceX ha già iniziato a testare il motore di “Raptor“, una tipologia di missile che un giorno potrebbe trasportare carichi su Marte, ed ha in programma di iniziare a testare il razzo “Falcon Heavy”, un prototipo del più grande mezzo che permetterà il trasporto di esseri umani su Marte.
Se i tecnici di Musk riusciranno a progettare un razzo capace di tornare indietro e riatterrare sulla rampa di lancio, significherebbe contribuire a ridurre i costi dei voli spaziali, grazie al “riciclo” di componenti che solitamente diventerebbero obsoleti dopo un solo lancio.
In un futuro ideale, SpaceX – con l’aiuto di finanziatori pubblici e privati – finirà per avere una flotta di circa 1.000 navi spaziali per creare una società su Marte di circa 1 milione di persone intorno al 2060.
Chi sta dalla parte di Musk?
Per la prima tratta Terra-Marte ci sono già 100 volontari pronti a partire. Musk ha precisato che a questi volontari non è stata chiesta alcuna somma da pagare. Queste persone, secondo quando riportato da Business Insider, condividono l’idea di Musk che fondare una società su un altro pianeta sia l’unico modo per favorire la sopravvivenza del genere umano. “Mi sento come se questa fosse l’opportunità di rendere reale quella che è stata solo una sorta di utopia finora. Far parte di tutto questo è un’opportunità strabiliante, una possibilità che capita una volta sola nella vita “.
La tecnologia sempre in evoluzione della Silicon Valley non fa che ridisegnare molti aspetti della nostra vita contemporanea, cercando di andare oltre a quello che si pensi possibile per l’umanità. Sono crescenti gli investimenti fatti per tecnologie volte al trasporto spaziale, sempre più verso un futuro che permetta il viaggio interplanetario e la vita su pianeti diversi dalla Terra. E Musk non è il solo fra gli imprenditori che puntano alla creazione di una società nello spazio: il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha fondato la società Blue Origin e si è fatto promotore di una ricerca per tecnologie aerospaziali.