Nello Spazio con Stile

Con l’avanzamento tecnologico è tornata in agenda l’esplorazione spaziale umana con l’obiettivo di raggiungere Marte nei prossimi anni e la NASA ha visto emergere il bisogno di sviluppare nuove tute spaziali. La necessità di garantire una maggiore libertà di movimento rispetto alle tute correntemente in uso sulla Stazione Spaziale Internazionale e le possibilità di innovazione che le nuove tecnologie possono garantire hanno aperto nuovi orizzonti per l’abbigliamento spaziale. Infatti, se fino ad ora il concetto era rimasto ancorato al design reso famoso dal programma lunare Apollo, ora nuovi materiali e funzionalità arricchiscono la tuta spaziale.

Quando la NASA ha dovuto decidere a chi commissionare lo sviluppo delle nuove tute, la società di ingegneria ILC Dover, che ha sviluppato sia le tute spaziali per il programma Apollo negli anni Sessanta, sia le tute usate nelle missioni su Space Shuttle e ISS (International Space Station), è risultata essere la scelta naturale. L’azienda, specializzata nella produzione di materiali flessibili ad alto rendimento nel settore farmaceutico e della difesa, ha quindi sviluppato una nuova serie di tute spaziali chiamata “Z”, di cui la Z1 è il prototipo.

La principale novità riguarda la possibilità di muoversi: camminare, piegarsi e raccogliere oggetti da terra sono considerate funzionalità prioritarie sulla Luna o su Marte. Le tute che vengono usate oggi non permettono un’agilità sufficiente perché sono pensate per essere usate nello spazio per attività di manutenzione sulla ISS. La prossima generazione permetterà invece un uso duale spazio-pianeta. Altro cambiamento sostanziale è costituito dalla modalità di indossamento. Se fino ad oggi le tute, costituite da una parte superiore e una inferiore, si indossavano come vestiti, nel prossimo futuro la tuta sarà costituita da un pezzo unico e si entrerà da un’apertura posteriore, come se si trattasse di una piccola navicella spaziale. Il design che è già presente nella tuta spaziale di costruzione russa Orlan risulta infatti essere più pratico dei classici quattro pezzi che costituiscono la attuale tuta di costruzione statunitense.

Adattamenti funzionali delle tute spaziali non sono di per sé una novità. Tuttavia la NASA ritiene che la serie Z, incorporando elementi tipici dello sportswear e delle tecnologie indossabili, sarà indicativa di come i vestiti potrebbero apparire in un futuro non troppo lontano. Per la prima volta il concetto di “moda” è accostato alle tute spaziali, che diventano così un banco di prova per tecnologie e materiali che potrebbero trovare applicazione nella vita quotidiana delle persone. Inoltre studenti di moda dell’Università di Philadelphia hanno già iniziato a lavorare sul prototipo insieme agli ingegneri della ILC, e la NASA sceglierà il design più popolare tramite un sondaggio su Internet.

Potrebbe essere interessante capire se sarà più il mondo della moda ad influenzare le tute spaziali, o le tute spaziali ad incidere sulle future tendenze. A voi il compito di indovinare, quello che è certo è che, se mai si andrà su Marte, lo si farà con stile.

Photo credit: NASA on The Commons / Foter / No known copyright restrictions