Nessuno vuole vivere nella vecchia stanza di Mark Zuckerberg. La suite in questione – Camera H33 a Harvard Kirkland House, che ha visto nascere Facebook nel 2004 – non ha né una targa sulla porta né una commemorazione di alcun tipo. Si potrebbe pensare che la stanza che ha generato una società del valore di circa $265.000.000.000 e che vanta oltre 1,4 miliardi di utenti abbia una lunga lista d’attesa di studenti patiti di tecnologia, ma invece molti in realtà non si rendono conto del suo significato prima di entrarci effettivamente dentro, secondo Dugan Arnett.
La stanza è piccola, con pareti sottili, troppo poche prese di corrente, e senza aria condizionata. Le tre donne che vivono là attualmente non avevano idea di dove fossero capitate fino al giorno del trasloco. E poichè stanno in una “tripla forzata” (tecnicamente, dovrebbe contenere solo due persone), dicono a Dugan che preferirebbero abbandonare il dormitorio, nonostante la sua storia.
“La storia è emozionante per un paio di minuti, o ogni volta che stai parlando con qualcuno di nuovo,” ha commentato uno degli ex occupanti della suite, Reid Bergsund. “Ma alla fine della giornata, è solo una camera dove dormire.”
Un’ulteriore seccatura, da aggiungere alle anguste dimensioni, è rappresentata dai visitatori occasionali che, spinti dalla curiosità, potrebbero cercare di visitare i dintorni dell’abitacolo.