Negli Stati Uniti si tende a fare le cose “in grande”. Grandi automobili, autostrade immense, enormi città; ma parlando di PIL si può dire la stessa cosa? La risposta è stupefacente.
Solitamente, le classifiche riguardanti il PIL vedono elencati e ordinati i prodotti dei vari stati del mondo. Bisogna però riconoscere che alcune città metropolitane, soprattutto quelle americane, hanno un’economia talmente estesa che il loro output è paragonabile a quello di interi stati. Per esempio, avreste mai pensato che il PIL dell’area metropolitana di New York (pari a 1,28 migliaia di miliardi di dollari) nel 2011 era quasi equivalente a quello della tredicesima più grande nazione del mondo, e non lontano da quello del Canada (1,57 migliaia di miliardi dollari)?
Si può affermare che l’economia statunitense è sempre più definita da quella delle sue aree metropolitane, che rappresentano il 90% dell’intera produzione. Anche a livello individuale l’economia di queste aree è piuttosto rilevante (basti vedere l’esempio di New York), tanto che Zara Matheson del “Martin Prosperity Institute” ha creato una cartina che rappresenta il confronto tra la proiezione per il 2014 del PIL delle aree metropolitane americane e il Prodotto Interno Lordo del 2012 di alcuni stati.