Dici Nokia e pensi al vecchio ma indistruttibile modello di cellulare che ha conquistato il mondo negli anni Novanta e nel Duemila, capace di monopolizzare l”intero settore della telefonia mobile e di segnarne un’epoca. Nokia: un nome, un brand, un’icona. Si direbbe scomparsa, se non morta, alla luce dei recenti sviluppi della vicenda Microsoft, con il colosso finlandese obbligato a cedere la sezione Devices&Services al gigante americano per 5,44 miliardi di euro. Un ramo, quello della telefonia, che per Nokia è stata croce e delizia, gloria e default, più semplicemente il settore che l’ha prima investita di una leadership mondiale e poi affossata una ventina di anni più tardi con i suoi buchi di bilancio.
Eppure la storia della società finlandese ha nella sua storia pagine ben più interessanti rispetto alla recente acquisizione da parte di Microsoft. E molto altro da raccontare al di là dei cellulari.
Circa 150 anni fa, vicino al fiume Nokianvirta (da cui deriva evidentemente il nome Nokia), in Finlandia un ingegnere minerario di nome Fredrik Idestam aprì il suo primo mulino ad acqua, che serviva a ridurre in poltiglia il legno per ricavarne carta. Negli anni, l’azienda di Fredrik crebbe e divenne il principale produttore di carta in Finlandia. Alla carta, nel 1898, Nokia aggiunse la produzione della gomma, inizialmente limitandosi a trattare stivali e pneumatici per poi estendersi fino al 1912, anno in cui è arrivata a realizzare anche cavi elettrici e per le comunicazioni, soprattutto grazie alla tecnologia delle guaine di rivestimento.
Da lì, l’ascesa di Nokia si è fatta inarrestabile. Nel 1963 le comunicazioni aprirono la strada all’elettricità e alle apparecchiature radio, permettendo all’impresa finlandese di diventare, nel 1987, il più grande produttore di televisori in Europa. Ma il vero successo di Nokia doveva ancora arrivare. Tutto nacque per risolvere alcuni problemi di comunicazione che affliggevano la divisione “foreste”, ovvero quella che si occupava del taglio della legna per i mulini. Le squadre di operai, infatti, usavano per le comunicazioni delle radio VHF, che però si rivelavano il più delle volte scomode e inaffidabili. Ciò spinse la divisione radio a realizzare, nel 1979, i primi “apparecchi di chiamata”, che divennero in breve tempo un “cellulare veicolare” per auto, esattamente nel 1982. Il 1 giugno 1991 l’allora Primo Ministro finlandese, Harri Holkeri, effettuò la prima telefonata Gsm con un vero telefonino prodotto da Nokia. Intuendo il potenziale di business del nuovo ramo della società, le altre divisioni vennero addirittura chiuse, al fine di convogliare tutte le risorse nel segmento più promettente. Nessuna decisione fu mai più giusta, come dimostrato dal boom dell’azienda con l’uscita, nel 1994, del modello 2100. Da quel momento, chiunque possegga un dispositivo mobile, almeno in Europa, ha avuto un Nokia (almeno in Europa).Resteranno di certo indimenticabili la celebre suoneria e il primo “giochino” per cellulari, Snake.
In mano alla Nokia resterà la piattaforma Here e la sezione Nokia e Solution Network, aree che hanno chiuso in utile e che proveranno a riportare in alto negli anni il gruppo. Dal mulino al cellulare, la prima “mission impossible” è nata così. E la prossima?